Anziano chiama 24mila volte il call center della sua compagnia telefonica e viene arrestato

di Matteo Cicarelli

05 Settembre 2022

Anziano chiama 24mila volte il call center della sua compagnia telefonica e viene arrestato
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Un vecchio monito diffuso tra i commercianti sostiene che "il cliente ha sempre ragione". Spesso, però, capita che quest'ultimi se ne approfittino, delle volte anche senza volerlo. Molto probabilmente è quello che è successo ad Akitoshi Okamoto, un anziano giapponese di 71 anni, che ha chiamato per 24mila volte il call center della propria compagnia telefonica per lamentarsi.

Il pensionato ogni giorno, per oltre due anni (più precisamente 30 mesi), ha speso diversi minuti del suo tempo per chiamare gli addetti all'assistenza della sua compagnia telefonica, la KDDI, e chiedere spiegazioni sul suo contratto. La cosa di cui si lamentava era l'impossibilità di ascoltare la radio dal suo smartphone, funzione, invece, che gli avrebbe fatto molto comodo. La sua continua insistenza, però, non lo ha portato a risolvere il problema, anzi gli è costata molto cara.

via Independent

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Pexels - Not the actual photo

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Inizialmente, gli operatori hanno trovato la pretesa di giustizia da parte dell'anziano molto divertente. A lungo andare, però, anche una situazione simpatica potrebbe stancare. Infatti, è accaduto proprio questo. I primi mesi, quindi, non è stato fatto nulla, e lasciavano che il signore si lamentasse. Con il tempo, però, le chiamate sono diventate sempre più insistenti, condite anche con insulti nei confronti degli interlocutori.

Quando gli operatori si sono accorti che per dare ascolto a un singolo utente stavano trascurando gli altri clienti, a quel punto hanno deciso di richiamare l'attenzione della polizia. Gli agenti, in breve tempo, sono riusciti a scoprire l'indirizzo di residenza dell'anziano e si sono recati da lui, con un solo obiettivo: quello di arrestarlo. Infatti, Akitoshi Okamoto è stato accusato di ostruzione fraudolenta di affari.

Le sue continue chiamate e lamentele hanno impedito al call center di svolgere appieno e liberamente il proprio lavoro. L'aspetto che avrebbe infastidito e spinto ad agire, ancora di più, gli interlocutori era la pretesa che un rappresentante dell'azienda si recasse da lui a scusarsi per l'inconveniente. Inoltre, alcune volte in cui chiamava, dopo aver preso la linea, agganciava immediatamente.

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Il giorno in cui la polizia si è recata presso la casa dell'uomo, gli ha chiesto perché avesse chiamato in modo così insistente la propria compagnia telefonica. La sua risposta lascerebbe spiazzato chiunque. Akitoshi, davanti gli agenti, si sarebbe scusato, sostenendo di non essersi accorto di aver compiuto un numero così elevato di telefonate.

A questo punto, gli operatori hanno fatto bene o avrebbero potuto agire diversamente?

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