Fra circa 200 anni gli umani potrebbero essere pronti per la vita interplanetaria: lo dice uno studio

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di Francesca Argentati

03 Giugno 2022

Fra circa 200 anni gli umani potrebbero essere pronti per la vita interplanetaria: lo dice uno studio
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L’evoluzione è un processo naturale, lento e graduale che riguarda tutte le specie, compresa quella umana: la capacità di adattamento e l’intelligenza sembrano essere i requisiti fondamentali. Ma come si misura e quantifica? E, soprattutto, quali conquiste si possono raggiungere a un determinato punto dello sviluppo?  Secondo gli scienziati, gli esseri umani avrebbero raggiunto un quoziente intellettivo idoneo alla vita interplanetaria. 

via Science Focus

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Pixabay-Not the actual photo

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Proprio così: gli uomini sarebbero ormai intelligenti a sufficienza per dar vita a una generazione interplanetaria da qui ai prossimi duecento anni.  

Questo, almeno, stando a quanto hanno affermato alcuni ricercatori: un team composto da otto scienziati si è impegnato in uno studio, il quale avrebbe rilevato che l’umanità possiede i requisiti per diventare una civiltà Kardashev di tipo I entro il 2371

Cos’è una civiltà Kardashev? 

Nel 1964, l’astronomo sovietico Nikolai Kardashev ha proposto un modello di misura per valutare il livello di processo tecnologico di una data civiltà, analizzando la quantità di energia che è capace di sfruttare e immagazzinare su scala cosmica. Un sistema per comprendere quando una civiltà sia quindi prossima alla potenziale conquista dello spazio e a viaggiare tra i pianeti. 

Secondo lo studio, gli esseri umani dovrebbero prima imparare a utilizzare l’energia rinnovabile e nucleare e per diventare una civiltà di tipo I, ossia una “civiltà planetaria” che ha già impiegato ogni forma di energia sul proprio pianeta di origine. In questa fase, quindi, gli umani sono ancora distanti da tale traguardo.

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Le civiltà di tipo II, dunque dello step successivo, sono quelle definite “stellari”, in grado di conquistare e immagazzinare tutta l’energia appartenente alla propria stella madre

Infine, la civiltà di tipo III è quella classificata come “galattica” e vanta gli strumenti necessari a utilizzare una grossa fetta di energia prodotta dall’intera galassia

Gli scienziati stimano che, a un certo punto, l’umanità dovrà abbandonare la Terra per salvaguardare la propria sopravvivenza e sfuggire a qualche cataclisma. A loro avviso, infatti, le risorse del nostro pianeta non sono affatto illimitate, motivo per cui è necessario investire e impegnarsi nella ricerca di nuove fonti di energia, utili, fra le altre cose, a evitare gravi conseguenze climatiche. 

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