Abbiamo davvero bisogno di mangiare e bere latticini? La risposta arriva dalla scienza

di Marcello Becca

03 Novembre 2021

Abbiamo davvero bisogno di mangiare e bere latticini? La risposta arriva dalla scienza
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Fin da piccoli, nonni e genitori ci hanno sempre ricordato quanto fosse importante bere tanto latte.Se bevi il latte diventerai alto e forte”, oppure “il latte fa benissimo alle ossa”...

Sono solo alcune delle frasi che abbiamo sentito innumerevoli volte mentre sorseggiavamo una buona tazza di latte caldo. Ma siamo sicuri che questo alimento, e in generale tutti i suoi derivati, facciano così bene al nostro organismo? Lo studio scientifico di cui stiamo per parlarvi si è interrogato esattamente su questa questione, e qui vogliamo riportarvi le sue risposte e le sue conclusioni.

via Health Harvard

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Providence Doucet/Unsplash

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I latticini fanno davvero bene al nostro organismo? Sicuramente molti di noi avranno già la loro opinione a riguardo, condizionata magari dai propri gusti, dalle proprie abitudini o da ciò che sono da sempre stati portati a credere. Secondo la mentalità comune, infatti, il latte e i latticini farebbero benissimo allo sviluppo e alla crescita.

Tuttavia, non ci si può basare sulle sole opinioni: per sapere se veramente i latticini possono essere degli ottimi alleati per il nostro organismo dobbiamo rivolgerci alla scienza. Ecco quindi, che un team di studiosi ha deciso di mettere alla prova questa antica concezione, analizzando da vicino gli effetti a lungo termine dei latticini sul nostro organismo.

Il latte, a livello scientifico, è un alimento molto interessante. Lo zucchero di cui è composto, chiamato lattosio, richiede una sostanza chimica (enzima) definita lattasi per consentirgli di essere assorbita regolarmente dalle pareti del nostro intestino e fornirci di conseguenza il nutrimento di cui abbiamo bisogno. Da bambini, infatti, tutti noi produciamo enzimi a sufficienza per assorbire il latte materno. La cosa interessante è che non vale la stessa regola per tutti i neonati del mondo. Nelle popolazioni in cui il consumo di latte è sempre stato storicamente basso, come ad esempio quelle dell'estremo Oriente, la maggior parte dei bambini interrompe la produzione degli enzimi che favoriscono l’assorbimento del lattosio generando una forte intolleranza negli anni successivi.

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Alexander Maasch/Unsplash

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In Europa, o in altre zone del mondo in cui il consumo i latte è sempre stato elevato, invece, la maggior parte dei bambini continua a produrre enzimi a sufficienza fino all’età adulta, riuscendo a digerire con facilità il latte e i suoi derivati. Si stima che – tra chi beve frequentemente il latte – soltanto il 5% risulta essere intollerante al lattosio.

Dopo numerosi studi, i ricercatori hanno notato che come la produzione degli enzimi che favoriscono la digestione del lattosio in età adulta, è in realtà una variazione genetica ereditaria. Storicamente, infatti, il latte è sempre stato un’utile fonte di proteine, energia, calcio, fosfato e iodio. Le persone che riuscivano meglio a digerire il lattosio erano generalmente di costituzione più forte, in grado di vivere una vita più sana ed equilibrata. Sembra che la mutazione genetica sia iniziata proprio da qui, visto che le persone che riuscivano a bere grandi quantità di latte riuscivano a procreare di più rispetto a chi invece non digeriva minimamente il lattosio.

Se siete amanti del latte, ma vi siete accorti di non riuscire proprio a digerirlo, non preoccupatevi! Oggi, grazie alle sofisticate tecnologie e ai macchinari per la lavorazione, esistono in commercio diverse tipologie di latte, dal parzialmente scremato a quello (quasi) totalmente privo di lattosio.

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