Quest'uomo ha salvato la vita ad oltre 200 persone convincendole a non gettarsi dal ponte

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di Lorenzo Mattia Nespoli

02 Luglio 2019

Quest'uomo ha salvato la vita ad oltre 200 persone convincendole a non gettarsi dal ponte
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Ci sono persone che a volte svolgono un mestiere che non si limita alle "semplici" mansioni assegnate. Da un incarico o una funzione all'apparenza scontata, ciò che fanno può essere positivo per gli altri come fosse un "lavoro nel lavoro". E chi si trova in questa posizione è di sicuro molto fortunato, perché può dire di aver raggiunto uno scopo importante nella vita.

La storia che vi raccontiamo qui è esemplare in questo senso. Ci racconta di un uomo che, senza particolari competenze o esperienze in merito, ha fatto del suo lavoro qualcosa di più, aiutando le persone ad andare avanti.

via The Guardian

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Kevin Briggs/Facebook

Kevin Briggs/Facebook

Stiamo parlando di Kevin Briggs, sergente di pattuglia della California Highway in servizio presso il celebre Golden Gate Bridge, ponte simbolo di San Francisco, lungo quasi 3 km e alto 220 metri.

Un'opera viaria la cui immagine è riconoscibile dappertutto ma che, purtroppo, detiene un triste primato: è uno dei luoghi dove si compiono più suicidi al mondo. La sua altezza e il fatto che sovrasta le acque gelide della baia di San Francisco sono caratteristiche che lo rendono uno scenario frequente per i gesti estremi di chi ha scelto di farla finita.

I suicidi, ogni anno, sono molti, e Briggs, una volta assegnato alla zona, ha dovuto ben presto fare i conti con questo problema. Così, sul campo e giorno dopo giorno, Kevin ha imparato - senza alcun addestramento - cosa vuol dire trovarsi davanti a una persona che vuole mettere fine alla propria vita.

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Jon Sullivan/Wikimedia

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Un compito per niente facile, ma basato sempre sul fondamentale principio dell'ascolto. Kevin fa proprio questo: ascolta e tenta di entrare in empatia con chi ha scavalcato il parapetto del ponte. Dopo essersi presentato, Briggs parla un po' con loro, cerca di farsi spiegare i problemi e di mettersi nei loro panni.

In più di due decenni, le storie che Kevin ha ascoltato sono state davvero di tutti i tipi. Situazioni di disperazione assoluta, difficoltà economiche e familiari, malattia e rabbia: tutto ciò è stato pazientemente raccontato a Briggs, in piedi sopra a chi minacciava di buttarsi giù dal Golden Gate.

Spesso sono minuti e ore interminabili, ma quando l'altra persona decide di salire oltre la ringhiera e rimettere i piedi sul ponte, la gioia di chi ha contribuito a far trovare il coraggio necessario non può che essere enorme.

Facebook

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Ci vuole coraggio per tentare di gettarsi, ma ce ne vuole altrettanto per tornare sui propri passi e darsi una seconda possibilità. Quel coraggio, ad esempio, lo ha avuto Kevin Berthia, una delle oltre 200 persone salvate dal suicidio grazie alla pazienza e alla capacità di ascoltare del sergente Briggs.

Berthia e Briggs sono diventati amici, e la storia del giovane che voleva suicidarsi - come altre - è stata descritta nel libro che Briggs ha pubblicato, dal titolo Guardiano del Golden Gate: proteggere la linea tra speranza e disperazione, di cui Berthia ha scritto la postfazione.

Dopo il pensionamento, Kevin Briggs continua a dedicare il suo tempo ad aiutare le persone, cercando di dare qualche speranza anche se le situazioni, le ansie, i problemi quotidiani sembrano irrisolvibili. D'altronde, in questi casi, è davvero bello e utile sapere di poter contare su qualcuno che è lì, disposto ad ascoltare. Proprio come il "guardiano del Golden Gate".

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