Ottenere acqua potabile dalla nebbia: ecco la pratica e leggera invenzione cilena

di Silvia Ricciardi

06 Dicembre 2016

Ottenere acqua potabile dalla nebbia: ecco la pratica e leggera invenzione cilena
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Si stima che circa 1.200 milioni di persone nel mondo vivono in zone dove difficilmente si trova dell'acqua e, se lo scenario climatico continua la sua inesorabile corsa, nel 2030 ci troveremo ad affrontare un deficit globale di acqua del 40%. 

Tenendo presente questa difficile realtà, un progettista cileno di nome Thomas Garay Avila ha dato origine ad un dispositivo rivoluzionario: in grado di sfruttare l'umidità a proprio piacimento, il macchinario riesce a produrre più acqua e quindi a contrastare questa situazione critica per tante comunità in tutto il mondo, oltre ad operare attivamente contro il problema della siccità e della desertificazione che colpisce il Cile settentrionale...

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Ecco il rivoluzionario macchinario: si tratta di una struttura tridimensionale capace di triplicare la superficie di collettori convenzionali. Esso è in grado di catturare il vapore acqueo o gocce microscopiche che compongono la nebbia lungo le coste del Cile settentrionale, trasformandole in acqua potabile. 

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Quando la nebbia si condensa e si scontra con i ricevitori, i fori della maglia che ricoprono il dispositivo permettono all'umidità così raccolta di trasformarsi in goccioline d'acqua. Ma non finisce qua, questo materiale ha il vantaggio di essere facilmente trasportabile, leggero, economico e durevole.

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È molto facile installarlo: può essere montato in due ore, senza bisogno di un complesso manuale per le istruzioni. 

Ma il suo punto forte è senza dubbio la sua efficacia: si possono ottenere fino a 200 litri di acqua al giorno!

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