Si può usare l'acqua calda del rubinetto per cucinare la pasta?

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di Francesca Argentati

10 Ottobre 2023

Si può usare l'acqua calda del rubinetto per cucinare la pasta?
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Quando vogliamo preparare un bel piatto di pasta, è pratica comune riempire la pentola con l'acqua calda del rubinetto. Ma questa abitudine è davvero consigliabile? Vediamo cosa ne dicono gli esperti.

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Accorciare i tempi di ebollizione usando l'acqua calda: quali sono i rischi?

Accorciare i tempi di ebollizione usando l'acqua calda: quali sono i rischi?

Pixabay

Non è una novità: tutti, o quasi, ricorriamo all'acqua del rubinetto in molte occasioni, specialmente per cucinare. Quando poi desideriamo gustarci un ottimo piatto di pasta, magari con uno sfizioso sugo fatto in casa, il procedimento che seguiamo è piuttosto comune e diffuso. Per prima cosa si prende una pentola, poi si apre l'acqua calda del rubinetto e si attende che il getto divenga tiepido. Questo perché il passaggio successivo prevedere di posizionare il nostro recipiente metallico sui fornelli e attendere che l'acqua vada in ebollizione. Dunque, tanto vale optare direttamente per il getto caldo, così da essere a metà dell'opera: non avrebbe senso usare l'acqua fredda se poi occorre bollirla, giusto?

Beh, potrebbe non essere proprio così. Anche se il ragionamento segue una logica inopinabile, ci sono degli aspetti che vanno tenuti in considerazione e che gli esperti ci tengono a sottolineare. Questo non riguarda soltanto la preparazione della pasta, ma anche la consuetudine di bere un bicchiere d'acqua calda direttamente dal lavandino della cucina. 

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Ecco perché non devi usare l'acqua calda del rubinetto per cucinare la pasta

Ecco perché non devi usare l'acqua calda del rubinetto per cucinare la pasta

Pexels

Anche se in molti pensano che sia del tutto innocuo cucinare la pasta utilizzando l'acqua calda del rubinetto, farlo è assolutamente sconsigliato: questa pratica, infatti, può essere molto dannosa per la salute. In genere, dicono gli esperti, non è affatto sicuro procedere in questo modo. Perché?

I motivi sono vari, ma ce n'è uno particolarmente importante, che nessuno dovrebbe trascurare: l'acqua calda del rubinetto contiene sostanze contaminanti, che nemmeno l'ebollizione può riuscire ad annientare. Tieni presente la presenza del cloro, ma anche del fluoro: l'acido fluorosilicico viene impiegato a livello industriale per riuscire a estrarre il piombo dall'ottone, materiale di cui sono composti la maggior parte degli impianti idraulici domestici e che spesso contiene una piccola percentuale di piombo (circa il 4%). L'acqua contenente fluoro, dunque, potrebbe esserne contaminata. Inoltre, le caldaie e i serbatoi dei sistemi di acqua calda sono dotati di componenti metallici che nel tempo possono corrodersi, finendo con il contaminare l'acqua che utilizzi. Quella calda, per di più, ha il potere di disciogliere le sostanze dannose - come appunto il piombo - in modo più rapido rispetto a quella fredda.

Ma le ragioni per non utilizzarla non finiscono qui:

  • Alimenti: se l'acqua calda nelle tubature accumula sostanze chimiche, batteri e altri sedimenti dannosi per l'uomo, questi potrebbero contaminare la pasta e gli altri alimenti che desideriamo cucinare. Il risultato sarà un piatto gustoso, ma ricco di impurità che non fanno bene al nostro organismo.
  • Temperatura imprevedibile: l'acqua calda che esce dal rubinetto potrebbe non avere sempre la stessa temperatura. Questo significa che il risultato della cottura potrebbe non essere sempre prevedibile.
  • Consumo energetico: usare l'acqua calda, invece di quella fredda, per bollire la pasta rappresenta anche uno spreco di energia, con conseguente aumento delle spese.

Acqua del rubinetto per cucinare: come ridurre i rischi

Acqua del rubinetto per cucinare: come ridurre i rischi

Curioctopus

Cosa fare, dunque? Per preparare la tua pasta, bere dal bicchiere e lavare gli alimenti in modo salutare e sicuro, meglio optare per l'acqua fredda del rubinetto, per poi scaldarla al microonde o sui classici fornelli. Questo ti metterà al riparo, o perlomeno ridurrà, il rischio di ingerire sostanze dannose o cibi contaminati. Per ovviare a questi problemi e ridurre la quantità di elementi insalubri dall'acqua del rubinetto, tuttavia, ci sono alcune soluzioni che puoi adottare:

  • Analisi: puoi fare esaminare la tua acqua da un laboratorio specializzato per verificare quali contaminazioni specifiche sono presenti, così da poter scegliere un filtro adatto.
  • Filtro: ne esistono diverse tipologie, tra cui dispositivi da collegare direttamente al rubinetto, caraffe filtranti o sistemi di filtraggio domestici per tutta la casa. Questi possono eliminare pesticidi, batteri, cloro e metalli pesanti dall'acqua del tuo rubinetto, a seconda di quale scegli.
  • Manutenzione: una valutazione periodica dei filtri è necessaria per sostituirli quando sopraggiunge l'usura o un serio danneggiamento.
  • Acqua in bottiglia: un'altra soluzione potrebbe essere quella di usare l'acqua imbottigliata per bere o per cucinare i tuoi alimenti, così da evitare gli agenti inquinanti che potrebbero nascondersi in quella del rubinetto, nonostante le accortezze.

Infine, ricorda di usare sempre l'acqua fredda!

Acqua calda del rubinetto per cucinare la pasta: non aggiungere il sale iodato!

Acqua calda del rubinetto per cucinare la pasta: non aggiungere il sale iodato!

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Non solo l'acqua calda è sconsigliata per la preparazione della pasta, ma anche un altro fattore: quello di aggiungere il sale iodato. Anche questa è una pratica consolidata che più o meno facciamo tutti, ma secondo uno studio condotto dai ricercatori dell'Università della Carolina del Sud, questo può creare reazioni chimiche potenzialmente preoccupanti. La combinazione che andrebbe evitata riguarda il sale iodato e l'acqua del rubinetto clorata: questo può comportare la formazione di sottoprodotti di disinfezione iodati, che nel lungo termine potrebbero esporre a seri problemi di salute.

Durante gli esperimenti, gli scienziati si sono resi conto che il metodo di cottura della pasta incideva sulla quantità di questi composti dannosi nel piatto finale.
La coautrice dello studio Susan Richardson, docente di chimica, ha spiegato di essere "rimasta sorpresa dal fatto che il 70% degli iodo-DBP siano stati 'lavati via' nell'acqua filtrata. Mi aspettavo che la pasta assorbisse quasi il 100% dei composti." Il suo consiglio è quello di cucinare la pasta utilizzando sale senza ioduro, aggiungendo alcuni utili suggerimento per preparare primi piatti più sicuri:

  • Rimuovi il coperchio dalla pentola quando fai bollire la pasta
  • Scola la pasta e, se vuoi usare sale iodato, aggiungilo al termine della cottura
  • Per saporire la tua pasta, utilizza il sale rosa o kosher.

Tuttavia, non è necessario rinunciare al sale iodato quando non si cucina la pasta, poiché rimane comunque una fonte importante di nutrienti per la nostra alimentazione.
E tu come cucini la tua pasta?

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