Non la fanno imbarcare perché "troppo grassa": la compagnia aerea è costretta a pagarle la terapia

di Matteo Cicarelli

05 Gennaio 2023

Non la fanno imbarcare perché "troppo grassa": la compagnia aerea è costretta a pagarle la terapia
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Nella società contemporanea la maggior parte dei rapporti sono superficiali ed effimeri, difficilmente si va a fondo per capire realmente l'altro. In questo modo, diventa difficile comprendere cosa pensi veramente un individuo, ma soprattutto non lo si conosce realmente. Si potrebbe rischiare, così, di dire qualcosa di errato, ma soprattutto si potrebbe far sentire sbagliata o offendere una persona.

Troppo spesso, infatti, si pone poca attenzione alle parole e non si percepisce che così facendo si potrebbe offendere il proprio interlocutore. È proprio, quello che è accaduto a questa ragazza, alla quale gli assistenti di volo hanno negato di salire su un aereo perché troppo grassa. Vediamo cosa è successo.

via Independent

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Lei è Juliana Nehme, un'influencer brasiliana di 38 anni, che sui propri social ha deciso di sfogarsi e di raccontare quello che le è accaduto presso un aeroporto in Libano. La ragazza si era recata lì per passare le vacanze insieme alla sua famiglia. Il volo di andata si era svolto senza difficoltà con Air France, il problema è sorto con quello di ritorno.

Infatti, la compagnia aerea Qatar Airways le ha impedito di prendere il volo da Beirut a Doha, in questo modo però ha anche perso il suo collegamento diretto con San Paolo, in Brasile, dove vive. Juliana era pronta a salire sull'aereo quando, però, è stata fermata dagli assistenti di volo e le è stato detto che a causa delle sue dimensioni avrebbe dovuto cambiare classe e acquistare il biglietto della Business Class, che le sarebbe costato 3.000 dollari (2.800 euro), perché lì avrebbe trovato sedili più grandi, adatti a lei.

"Stanno negando il mio diritto di viaggiare - ha spiegato la ragazza tramite Instagram - non vogliono che salga sull'aereo perché sono grassa. Che peccato che un'azienda come Qatar Airways consenta questo tipo di discriminazione. Le mie dimensioni non mi rendono diversa dagli altri".

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Juliana è stata costretta a rimanere in Libano insieme alla madre, mentre la sorella e il nipote hanno potuto prendere l'aereo. Inoltre, non le è stato neppure rimborsato il biglietto. La vicenda naturalmente è continuata in tribunale, dove gli organi competenti hanno ordinato a Qatar Airways di pagare delle sedute di psicoterapia a Juliana per poter superare l'accaduto. L'avvocato dell'influencer, Eduardo Barbosa, ha sottolineato come questa sentenza sia una vera e propria pietra miliare nella lotta contro il pregiudizio.

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