"Sono stata promossa al lavoro, ma nonostante sia il capo i colleghi maschi non mi rispettano"

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di Lorenzo Mattia Nespoli

22 Maggio 2022

"Sono stata promossa al lavoro, ma nonostante sia il capo i colleghi maschi non mi rispettano"
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È possibile che ancora oggi, dopo tanta sensibilizzazione su tematiche come tolleranza e parità, permangano pregiudizi e atteggiamenti che di certo non fanno onore a chi li porta avanti? La risposta, a giudicare dalla storia che stiamo per raccontarvi, sembrerebbe purtroppo positiva.

Protagonista una donna che, dopo una promozione sul posto di lavoro, ha ricevuto trattamenti decisamente ingiusti e poco rispettosi dai suoi colleghi maschi. Convinti che avrebbero potuto rapportarsi con lei "alla pari" nonostante fosse il capo, le hanno riservato atteggiamenti che di certo fanno riflettere su quanta strada ci sia ancora da percorrere prima di un'effettiva parità di genere. La donna si è sfogata, tirando fuori tutta la sua rabbia in un post pubblicato su Mumsnet. Vediamo.

via Mumsnet

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Pexels - Not the actual photo

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"Lavoro da molti anni in un settore dominato dagli uomini - scrive all'inizio del post - speravo che nel tempo gli uomini si rendessero conto che le donne possono svolgere gli stessi lavori che svolgono loro, e che le cose finalmente fossero cambiate". Come purtroppo ha avuto modo di constatare, non è affatto così.

Dopo aver ricevuto una promozione a un ruolo dirigenziale, infatti, la donna ha constatato che i suoi colleghi maschi erano tutt'altro che propensi a riconoscere la sua autorità. Al contrario, nonostante la sua nuova posizione e il ruolo da superiore, queste persone non si sono dimostrate affatto rispettose. "Mi sono sentita dare risposte arrabbiate e a voce alta da uomini a cui avevo soltanto chiesto di portare a termine i loro compiti - ha scritto ancora - non avrebbero mai parlato in questo modo al loro ex capo, maschio, e lui stesso è stato d'accordo con questa mia osservazione".

I colleghi, così, si sono rifiutati di ascoltarla, sebbene per loro rappresentasse un'autorità sul lavoro. Le motivazioni alla base di questi atteggiamenti? Con ottime probabilità sono questioni di genere. I dipendenti maschi sono convinti che la donna meriti meno rispetto di un capo uomo, in quanto, appunto, donna.

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"Uno di loro mi ha trattato così male - ha scritto ancora l'autrice del post - che gli ho detto di non presentarsi più al lavoro. Ora però mi sento un po' in colpa nei confronti della squadra, perché dovremo lavorare di più finché non sarà sostituito".

"Alcuni uomini sono ancora dell'opinione che le donne non dovrebbero essere assertive o dire loro cosa devono fare, nonostante sia il 2022?" si chiede infine, ponendo una riflessione piuttosto amara su molte realtà in cui questi comportamenti sono tristemente all'ordine del giorno. Lo dimostrano anche i commenti che il post ha ricevuto, molti dei quali focalizzati su racconti di esperienze simili e tutt'altro che positive, dettate da pregiudizi. "Sento di dovermi sempre mettere alla prova molto più dei miei colleghi maschi", ha scritto una donna; "non devi sentirti in colpa per quel licenziamento - è stato il commento di un'altra persona - ha scelto lui di essere aggressivo, e ha sbagliato".

Che ne pensate?

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