Il tuo gatto sta tracciando i tuoi movimenti: una ricerca svela che sa sempre dove ti trovi

di Marcello Becca

16 Dicembre 2021

Il tuo gatto sta tracciando i tuoi movimenti: una ricerca svela che sa sempre dove ti trovi
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I gatti sono da sempre considerati un po’ “magici”. Dovrebbero avere sette vite, portare fortuna o sfortuna a seconda del colore, essere in grado di vedere fantasmi, di avere premonizioni e altri super poteri.

Al di là della superstizione, gli scienziati nelle loro ricerche hanno indagato alcune di queste dicerie per verificarle in modo empirico. All’Università di Kyoto hanno constatato, così, che i gatti sono in grado di localizzare gli oggetti anche quando non sono presenti. Dopo aver letto questo articolo, siamo sicuri che guarderete il vostro micio con occhi diversi…

via Plos One

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Rawpixel - Not the actual photo

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Chi ama i gatti lo sa bene: ogni giorno rivelano caratteristiche e capacità così particolari da lasciarci a bocca aperta. Questo è sempre stato vero nella storia tant’è che i mici sono spesso stati reputati animali sacri e cari alle divinità. Del resto, il fatto che siano in grado di cadere sempre sulle zampe, che sembrano vedere al buio o che percepiscano suoni e colori esclusi dal campo sonoro umano li ha resi eccezionali ai nostri occhi. Da queste semplici osservazioni, nella nostra tradizione più recente, ai gatti sono stati reputati poteri poco "normali".

Tutto questo, però, è sempre stato visto dagli scienziati come una diceria infondata. Eppure, effettuando nuove e più approfondite ricerche, ci si sta rendendo conto che così “infondata” forse non lo è. Lo dimostra un esperimento condotto da Saho Takagi, dell'università di Kyoto, che ha messo alla prova la cosiddetta cognizione socio-spaziale di 50 gatti.

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Old Photo Profile/Flickr - Not the actual photo

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In questo studio, pubblicato sulla rivista Plos One, ha evidenziato che i mici riescono a seguire la posizione del loro proprietario, tanto da restare sorpresi se la voce sembra provenire da un luogo diverso da quanto si aspettavano. Questi animali, spiegano gli autori, sono in grado di elaborare rappresentazioni mentali su dove si trovino gli altri esseri viventi. Queste osservazioni erano già state verificate con esperimenti basati sulla vista dei gatti. In questo caso, invece, si sono osservate le loro reazioni alle prove auditive.

Per portare a termine questo studio, gli scienziati hanno messo i gatti in una stanza con due porte e una finestra. Dietro ogni ingresso hanno una serie di altoparlanti, dai quali i ricercatori potevano riprodurre a comando una serie di suoni legati alla vita dell'animale: la voce del suo padrone, la voce di uno sconosciuto, il richiamo di un altro gatto e, come controllo, una serie di generici rumori senza alcun significato.

Il controllo digitale dei suoni permetteva agli sperimentatori di spostare, ad esempio, il richiamo del padrone dalla finestra alla porta senza passaggi intermedi. Questo cambiamento ha creato per gli animali grande stress e disorientamento. 

Il motivo è quella che si chiama cognizione socio-spaziale: i gatti disegnano una mappa mentale del loro ambiente circostante e usano l'udito per tenere traccia dei movimenti delle altre creature che lo condividono con loro. In altre parole, se il gatto è in sala e voi siete in bagno e fate rumore muovendovi, l'animale capisce immediatamente dove vi trovate.

Insomma, sapevamo che i nostri amici pelosi erano speciali, ma non così tanto!

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