Donna vegana accusa un supermercato di averla ingannata per farle mangiare carne

di Marcello Becca

16 Ottobre 2021

Donna vegana accusa un supermercato di averla ingannata per farle mangiare carne

In Australia, una donna ha sfidato il colosso dei supermercati Coles perché, a suo dire, ha esposto dei prodotti contenente carne di pollo con una grafica che può trarre in inganno una persona che cerca alimenti vegani. 

Proponete prodotti per vegani sullo stesso scaffale e con una grafica del tutto simile a quella delle crocchette di pollo” ha affermato la donna nella sua lettera di protesta. “I prodotti dedicati a chi vuole proteggere il mondo, dovrebbero stare in un reparto apposito in modo da non poter essere confusi con gli altri” ha poi aggiunto la signora.

via The Mirror

Heidi_Marshman/Twitter

Il supermercato ha risposto alla signora scusandosi per l’inconveniente, spiegando che differenziare i prodotti in due reparti appositi non sarebbe possibile visto le piccole dimensioni di numerosi punti vendita. I supermercati Coles sono in Australia una realtà commerciale enorme. Con i loro 100.000 dipendenti, presentano punti vendita di tutti i tipi e dimensioni sparsi in ogni angolo del territorio nazionale. Questa loro cliente, tuttavia, ha presentato un esposto particolare.

“Sullo stesso scaffale” ha scritto la donna “sono presenti prodotti per vegani e prodotti contenenti carne di pollo. Una disposizione che può facilmente indurre in errore dato che questi prodotti hanno spesso anche una grafica pubblicitaria del tutto simile. È evidente che si vuole cercare di far consumare carne a chi , invece, è intenzionato a non farlo”.

La risposta di Coles non si è fatta attendere. Lo staff del supermercato ha risposto che non aveva intenzione di indurre in un acquisto errato un consumatore, ma che in molti punti vendita non era possibile una differenziazione. Ad avviso di Coles, si tratterebbe solo di un problema tecnico di presentazione delle confezioni, difficile da risolvere in strutture talmente piccole da non poter creare scomparti differenti chiaramente evidenziabili.

Not the actual photo - Joshua Rawson-Harris/Unsplash

Not the actual photo - Joshua Rawson-Harris/Unsplash

Alla donna questa risposta è sembrata insufficiente e - a suo dire - rivelerebbe solo una mancata attenzione verso i consumatori più consapevoli dell’importanza di una dieta ecologica. Sui social questa posizione è stata molto discussa. Secondo alcuni, i vegani rappresentano una frangia troppo "estremista" di una posizione ecologica corretta nelle sue basi. Una rigidità che porta a vedere nemici dove non ci sono.

Ritengo che sia un dovere dei consumatori leggere con attenzione le etichette. Un acquisto consapevole si deve basare sull’attenzione agli ingredienti e al loro luogo d’origine” scrive un utente. “A mio avviso” ha scritto un'altra persona “è molto più grave quando viene fatta confusione tra prodotti con glutine e prodotti senza glutine, dato che gli intolleranti a questa sostanza poi hanno delle reazioni fisiche molto pesanti.

Altri, invece, si sono schierati a fianco di questa cliente per chiedere una maggior trasparenza anche dei distributori per i prodotti per le fasce di consumatori più esigenti o attenti all’ecologia.

Che ne pensate?