Queste impronte fossili dimostrano che gli umani erano in Nordamerica molto prima di quanto si pensasse

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di Lorenzo Mattia Nespoli

25 Settembre 2021

Queste impronte fossili dimostrano che gli umani erano in Nordamerica molto prima di quanto si pensasse
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A volte assistiamo a scoperte così sensazionali e interessanti che sono in grado di cambiare radicalmente la concezione che avevamo non solo della storia, ma anche di luoghi, eventi e popolazioni. Quella di cui stiamo per parlarvi lo dimostra alla perfezione ed apre a nuove, affascinanti prospettive sulla vita dei nostri antenati e sul mondo di tantissimo tempo fa.

A quale conclusione sono giunti gli studiosi? Semplice, e allo stesso tempo incredibile: in Nord America, gli esseri umani hanno fatto la loro comparsa molto tempo prima di quanto si pensasse. E, per molto, intendiamo davvero molto: parliamo di ben 7.000 anni! Come lo hanno scoperto? In un modo piuttosto "classico" e da manuale, ma non per questo meno efficace: delle impronte fossili.

via Science

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Sally Reynolds - Cornell University

Sally Reynolds - Cornell University

Siamo nello Stato del New Mexico, e per la precisione nel Parco Nazionale di White Sands. È proprio qui che gli studiosi si sono trovati davanti a quelle che, a pieno titolo, sono diventate le impronte fossili più antiche mai ritrovate in Nord America. Una scoperta che sconvolge la concezione esistente sugli insediamenti umani in quelle zone, oltre che sui movimenti e le migrazioni dei nostri antenati.

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Bournemouth University

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A descrivere dettagliatamente quanto rinvenuto è stata Sally Reynolds, co-autrice dello studio e docente alla Bournemoth University, in Inghilterra. "È una prova inequivocabile - ha detto - prima di essa, pensavamo che gli umani avessero iniziato a occupare in Nordamerica circa 16.000 anni fa". Ben 7.000 anni dopo di quanto in realtà è stato, dunque.

Bournemouth University

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Grazie a un'accurata datazione effettuata su queste impronte, è apparso chiaro che risalgono a un periodo che si attesta intorno a 23.000 anni fa. La maggior parte delle tracce, circa 60, appartiene a bambini e adolescenti, anche se sul posto sono stati trovati segni di mammut, lupi e bradipi giganti, prede dei nostri simili a quei tempi.

Bournemouth University

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È chiaro che i nostri antenati hanno occupato la parte settentrionale del continente durante l'ultima era glaciale, riuscendo a superare - diversamente da quanto si pensava - le temibili calotte glaciali che bloccavano loro il passaggio verso sud dalle zone che oggi appartengono alla Siberia, all'Alaska e al Canada.

Bournemouth University

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Le impronte fossili sono state trovate sulle rive del letto di un antico lago e non lasciano spazio a dubbi: gli umani sono riusciti a migrare verso sud nonostante le condizioni proibitive e prima che il ghiaccio si ritirasse del tutto. "Quelle impronte sono fissate nel paesaggio" ha detto ancora la Reynolds, e dunque è chiaro che non possono trovarsi lì "per caso".

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Science

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Forse gli umani dell'epoca hanno navigato fin lì attraverso il Pacifico, o forse sono arrivati via terra. Non è chiaro come sia potuto accadere, ma è certo che erano proprio lì, a vivere di caccia in mezzo a creature ormai estinte e di grossa taglia, che oggi sembrano più frutto della fantasia che reali. Il bradipo gigante, tanto per citarne una, era una delle loro prede preferite, ma a quel tempo erano presenti anche mastodonti, armadilli giganti e cavalli preistorici. Testimonianze di una vera e propria "megafauna" che, di lì a poco, era destinata all'estinzione.

Una scoperta affascinante, vero?

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