Il vero Mowgli: la storia del ragazzo che venne trovato nella giungla a vivere come i lupi

di Irene Grazia Paladino

14 Settembre 2021

Il vero Mowgli: la storia del ragazzo che venne trovato nella giungla a vivere come i lupi
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Il libro della giungla è uno dei romanzi che ha accompagnato l’infanzia di moltissimi bambini, che sono rimasti affascinati da Mowgli e dalle sue avventure. Nel corso della storia sono stati ritrovati dei bambini - molto spesso indiani - cresciuti allo stato selvaggio da animali, sotto la protezione di lupi, cani, pantere o scimmie. Dina Sanichar, chiamato “il ragazzo lupo indiano”, è uno di questi: viene definito “il vero Mowgli”. 

via India Times

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Disney IT/Youtube

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Dina visse nel 19° secolo e fu allevato dai lupi. Alcuni credono che il celebre romanzo scritto da Rudyard Kipling sia ispirato proprio a questa storia, nonostante le notevoli differenze e nonostante lo scrittore non abbia mai esplicitato da dove sia nata l’idea di concepire un personaggio come quello di Mowgli. Era il 1872 quando un gruppo di cacciatori dell’Uttar Pradesh si imbattè in un ragazzo che camminava “a quattro zampe” e che seguiva un branco di lupi. Questa scena colpì immediatamente i cacciatori: era al tempo stesso inquietante e affascinante che un bambino imitasse il comportamento di animali e che, soprattutto, fosse a suo agio nello stare a stretto contatto con dei lupi. Dina e i lupi, alla vista dei cacciatori, si rifugiarono in una grotta. I cacciatori tentarono di farli uscire appiccando un fuoco all’interno della grotta e, quando Dina fu fuori, presero il bambino e lo portarono in un orfanotrofio. Fu proprio lì che prese il nome di Sanichar, che significa “sabato”.

 

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Coll Serge Aroles Wikipedia

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All’epoca, si pensava che il bimbo avesse solamente sei anni ed era in condizioni preoccupanti: non sapeva parlare, leggere o scrivere, però dimostrava di saper ragionare e di essere furbo. Non mangiava il cibo cotto che gli veniva offerto e, per comunicare, Dina emetteva i versi che aveva sentito dai suoi amici animali. Dopo 10 anni trascorsi a stretto contatto con gli umani, Dina non faceva molti progressi: era costantemente ansioso e spaesato. Quei primi anni di vita trascorsi nella giungla e le abitudini ormai radicate lo facevano sentire fuori luogo: sia da un punto di vista psicologico che evolutivo, Dina era probabilmente destinato a vivere in modo selvaggio insieme agli animali, imitando gli animali. Dina perse la vita a soli 29 anni, nel 1895, a causa di una grave malattia. 

 

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