Gli scienziati creano il prototipo di un neurone artificiale in grado di immagazzinare i ricordi

di Irene Grazia Paladino

17 Agosto 2021

Gli scienziati creano il prototipo di un neurone artificiale in grado di immagazzinare i ricordi
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Il cervello umano è incredibilmente complesso ed affascinante: riesce ad immagazzinare informazioni, elaborarle, trasmettere dei segnali alle altre parte del corpo, compiere dei ragionamenti e tanto altro ancora. Il suo funzionamento è a molti sconosciuto e anche gli esperti non smettono di scoprire cose nuove al riguardo. Un team di scienziati francese ha deciso di fare un esperimento che coinvolge proprio il cervello: ha progettato un prototipo di neurone artificiale, fatto di fessure di grafene, in grado di conservare i ricordi.

via sciencemag

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Josh Riemer Unsplash

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L’efficienza del cervello umano dipende dai neuroni, le cellule specializzate nella raccolta degli impulsi nervosi, che hanno una membrana con piccoli pori chiamati canali ionici. In base agli stimoli ricevuti dai neuroni vicini, questi canali possono aprirsi o chiudersi: si crea così una sorta di corrente elettrica che viene trasmessa agli altri neuroni, che comunicano così tra loro. Questo neurone artificiale utilizza ioni per trasportare le informazioni, proprio come il cervello umano, ed è in grado di simulare con precisione le proprietà elettriche dei neuroni reali: il sistema si basa su un sottile strato di acqua che trasporta ioni all'interno di lunghe incisioni di grafene.

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Halacious unsplash

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I neuroni artificiali dovrebbero quindi essere in grado di svolgere queste complesse operazioni, e per i ricercatori è una sfida riprodurre dei sistemi elettronici che possano avere la stessa efficienza energetica nel trasporto delle informazioni. I ricercatori dell'ENS Laboratoire de Physique sono riusciti a costruire il primo neurone artificiale in assoluto e sono riusciti a dimostrare che, sotto un campo elettrico, gli ioni di questo strato d'acqua si assemblano in gruppi e sviluppano una proprietà chiamata effetto memristor. Questi cluster hanno conservato alcune delle informazioni ricevute in precedenza, dimostrando di essere capace di immagazzinare i ricordi.

Cosa significa, questo, in poche parole? Che il neurone artificiale riesce a trasmettere le informazioni e il prossimo passo per i ricercatori sarà dimostrare che questi nuovi sistemi possono eseguire algoritmi di apprendimento di base. La ricerca mira non solo a replicare le attività del cervello ma anche a potenziare le funzioni neurali, con la speranza che possa essere d'aiuto nella cura delle malattie degenerative.

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