Nel 1956 il governo chiese a Elvis di vaccinarsi in diretta tv contro la polio, per convincere la popolazione

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di Lorenzo Mattia Nespoli

21 Ottobre 2020

Nel 1956 il governo chiese a Elvis di vaccinarsi in diretta tv contro la polio, per convincere la popolazione
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In una società dove l'immagine conta più di molte altre cose, a volte è sorprendente rendersi conto di quanto le figure pubbliche influiscano sul sentire comune. Mode, opinioni e comportamenti virtuosi, se "promossi" da un personaggio famoso, assumono per molti un significato più importante e diventano modelli da seguire.

Non è un caso se, in occasione di eventi che meritavano l'attenzione collettiva, i vip del momento siano stati coinvolti dalle autorità per sensibilizzare ampie fasce della popolazione su tematiche importanti, proprio in nome dell'influenza che esercitano. Oggi, col dilagare della pandemia di Covid-19, non mancano in giro per il mondo i personaggi che si sono esposti per promuovere l'utilizzo delle mascherine e delle precauzioni igienico-sanitarie. Fenomeni del genere, però, non sono affatto trovate "attuali", come dimostra la storia che stiamo per raccontarvi.

via Cambridge University

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NYC DEPARTMENT OF RECORDS & INFORMATION SERVICES

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Negli Stati Uniti degli anni '50, Elvis Presley era una vera e propria superstar, per molti equiparabile a una sorta di "mito" terrestre, che portò al mondo una ventata di rinnovamento e modernità, nella musica e non solo. Come molte persone di quella generazione ricorderanno, in quegli anni la poliomielite era una vera e propria piaga sanitaria, una malattia grave che colpiva da anni il mondo con ondate di epidemie. Così, quando fu trovato un vaccino sicuro, anche Elvis fu in prima linea per convincere tutti della sua efficacia e diffusione.

Nel 1956 il "Re del Rock and Roll" accettò di promuovere una campagna del governo statunitense per la diffusione dell'antidoto alla polio, che continuava a far registrare casi e vittime in quantità. Per farlo, quale modo migliore se non vaccinarsi in diretta tv? Fu così che, negli studi della CBS di New York, Elvis, sorridente e fiducioso, si fece fare il vaccino davanti alle telecamere, contribuendo in modo decisivo alla sua diffusione.

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Cambridge University/Youtube

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La trasmissione scelta per questo evento mediatico e sanitario fu l'Ed Sullivan Show, un programma all'epoca particolarmente seguito dal pubblico. Gli effetti di questa intelligente trovata furono subito visibili. I vaccini subirono un'impennata dal 75 al 90% nei mesi successivi alla campagna promossa anche da Elvis, e nel giro di 10 anni, i casi della terribile malattia che può portare alla paralisi si ridussero da oltre 58.000 a poco più di 900.

Certo: non si trattò di un "merito" esclusivamente dovuto a Elvis e alla sua decisione di vaccinarsi in pubblico, ma di sicuro la sua presa di posizione sul problema ha dato un contributo importante, visto il ruolo preponderante giocato dai media, allora come oggi.

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