In Finlandia non si va a scuola fino ai 7 anni: eppure il sistema educativo è tra i migliori al mondo

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di Claudia Melucci

29 Gennaio 2019

In Finlandia non si va a scuola fino ai 7 anni: eppure il sistema educativo è tra i migliori al mondo
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L'educazione scolastica è qualcosa di molto importante per il bambino e per l'adulto che sarà: non è solo l'apprendimento di nozioni e informazioni, ma anche una scuola di vita in cui si conoscono i meccanismi sociali, così come la propria identità. 

Anticipare i tempi, mandando a scuola i bambini non appena arriva l'età utile (spesso anche prima dei 5 anni), non è sempre giusto: ecco perché per molti educatori il metodo scolastico dovrebbe essere rivisto nell'ottica di quello finlandese, in cui i bambini non diventano studenti prima dei 7 anni. 

via theguardian.com

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A 7 anni il bambino è già grande abbastanza per trascorrere alcune ore della giornata sui banchi di scuola insieme ad altri suoi coetanei, ad apprendere le lezioni degli insegnanti. Perché mai aspettare fino a questo momento l'introduzione nella scuola?

Per i finlandesi, ma più in generale per i paesi del nord Europa, i primi anni di vita del vita devono essere focalizzati sul gioco: non perché non siano in grado di dedicarsi ad altre attività più impegnative, ma perché il gioco è il metodo di insegnamento più efficace in questa fascia d'età.

In Finlandia la formazione scolastica primaria inizia a 7 anni: prima, i bambini possono frequentare scuole materne e asili nido, ma in questi luoghi il gioco occupa sempre la grande maggioranza delle iniziative: attraverso il gioco, infatti, il bambino sviluppa prima di tutto la socializzazione e l'autonomia, ingredienti essenziali per entrare nel mondo della scuola con consapevolezza. 

Sebbene il gioco sia il protagonista delle giornate dei bambini fino ai 7 anni, la cultura non viene dimenticata: anzi, è in questo periodo che i bambini apprendono molte informazioni delle materie tradizionali e le ricordano anche più a lungo perché imparate in un luogo in cui non avvertono né costrizioni né pressioni esterne.

Forse, non è neanche un caso se i paesi nordici europei detengono i primati per la qualità dell'educazione scolastica e per il livello di felicità della popolazione: la bravura a scuola potrebbe essere solo una conseguenza di un benessere acquisito negli anni più belli dell'infanzia, attraverso il gioco, lo stare in famiglia e soprattutto senza il peso degli obblighi sociali.

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