I poveri sono realmente più generosi dei ricchi: la scienza conferma... e ci spiega perché

di Giulia Bertoni

04 Luglio 2018

I poveri sono realmente più generosi dei ricchi: la scienza conferma... e ci spiega perché
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Se guadagni molto hai maggiori probabilità di tenere tutto per te, se invece il tuo stipendio è nella fascia medio bassa rispetto alla media, allora tenderai ad essere più generoso: una ricerca dell'Università Queen Mary di Londra sembra proprio confermare ciò che a volte viene detto a mo' di battuta, ossia che i ricchi sono generalmente più avari di chi vive con poco.
L'esperimento partiva da una domanda: l'empatia è in grado di promuovere la cooperazione quando lo status sociale di un individuo differisce da quello degli altri membri di un gruppo?

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Un modo di dire confermato, ma cosa ci dite della motivazione dietro ad esso?

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Per rispondere a questo interessante quesito, gli psicologi dell'ateneo londinese hanno coinvolto un gruppo di persone in un gioco in cui in palio c'erano dei soldi. Soldi veri.
Ogni partecipante è stato assegnato a un gruppo: poteva essere di rango sociale basso, oppure rango sociale alto e in base a questo veniva donata una certa quantità di soldi da utilizzare per lo svolgimento del gioco. Parte di questo gioco implicava quanto di questa somma le persone intendessero tenere per sé e quale percentuale destinare invece a un fondo cassa comune.

Durante il corso dell'esperimento, le etichette di "ricchezza" e "povertà" di ciascun partecipante potevano essere cambiate, a volte basandosi su criteri del tutto casuali, altre volte in base all'impegno dimostrato
A esperimento ultimato gli studiosi hanno constatato che, in generale, coloro a cui era stato attribuito lo status sociale basso avevano contribuito di più e che coloro che si erano guadagnati l'etichetta di status sociale alto donavano ancora meno di quello che erano stati disposti a dare quando la stessa categoria era stata attribuita loro in modo fortuito.

Uno dei docenti che hanno condotto l'esperimento, la professoressa Magda Osman, ha commentato: "Per le persone del gruppo privilegiato economicamente, il modo in cui era stato ottenuto il denaro si è rivelato un elemento determinante nel grado di cooperazione e generosità che hanno dimostrato. Questo non è apparso altrettanto vero per le persone nel gruppo degli svantaggiati: l'aspetto casuale o voluto dell'etichetta che era stata attribuita loro non ha rappresentato motivo di differenze nelle scelte fatte nel gioco".

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Più hai faticato per guadagnare, meno incline sarai a condividere le tue ricchezze.

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"Il punto qui è stato comprendere che anche quando qualcuno manifesta un atteggiamento di cooperazione come hanno fatto i "poveri" dell'esperimento, non è detto che lo faccia in nome dell'altruismo; pare piuttosto che contribuendo di più, si spera che gli altri facciano lo stesso e che questo si trasformi in un tornaconto utile a tutti. Anche quando è questo il motivo dietro alla generosità, però, colui che ha poco e condivide tanto corre un rischio decisamente maggiore rispetto agli altri poiché non ha nessuna certezza del fatto che essi emuleranno la sua mossa.

L'altro interessante risultato è che l'empatia, ossia la capacità di immedesimarsi nell'altro - almeno in questo gioco in cui a contare era il denaro - non ha avuto alcun impatto sulla promozione di un comportamento pro-sociale; questo ci fa riflettere sull'assunto che vede in essa l'elemento che unisce le persone e che le spinge ad agire in nome della società".

Christian Giving/Flickr

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