10 consigli che i genitori dovrebbero seguire per rivolgere ai figli un rimprovero positivo

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di Claudia Melucci

02 Marzo 2018

10 consigli che i genitori dovrebbero seguire per rivolgere ai figli un rimprovero positivo
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La mente dei bambini la si deve immaginare come una tabula rasa, ovvero la tavoletta di cera usata dai romani per la scrittura quando era completamente cancellata: alla nascita la tavoletta si presenta vuota e viene riempita man mano con la crescita. Questa idea dello sviluppo del bambino ci aiuta a comprendere meglio la naturale possibilità di commettere degli errori e di conseguenza l'importanza di una figura adulta che lo aiuti a capire gli sbagli e ad agire correttamente in futuro.

Alcune volte potrebbe rendersi necessario sgridare il bambino, riprenderlo, ma questo non vuol dire necessariamente farlo con un tono di voce alto e minaccioso. Per richiamare un bambino in modo efficace, per essere sicuri di fargli comprendere l'errore, si devono adottare alcuni accorgimenti ben precisi.

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  1. Mantenete la calma: per quanto sia difficile alcune volte, mantenere la calma è fondamentale. Se si arriva ad urlare, a minacciare e promulgare delle punizioni, il bambino arriverà ad apprendere l'errore attraverso la paura, e questo non porta mai a nulla di positivo. 

  2. I bambini vanno richiamati al momento stesso del comportamento sbagliato. I bambini infatti potrebbero dimenticare l'errore e sentirsi di essere puniti per qualcosa che non comprendono. 

  3. Non è appropriato ricattare emotivamente un bambino: se vostro figlio rompe, ad esempio, un oggetto prezioso della casa, lo si deve sgridare per la poca attenzione che ha messo nei movimenti (magari stava correndo quando gli è stato detto di non farlo), ma non si dovrebbe in alcun modo farlo sentire in colpa con frasi del tipo "Ora per colpa tua...".

  4. Evitate i confronti: paragonare un bambino ad un altro porta sempre allo sviluppo di un senso di inferiorità e di gelosia. Questo potrebbe ledere l'autostima del bambino e non gli fa in alcun modo comprendere lo sbaglio commesso.

  5. Non incutete paura: la paura è il peggior strumento che un genitore possa usare per educare i propri figli. Promuovere in loro la paura può dare l'impressione di ottenere i risultati sperati, ma allo stesso tempo toglie fiducia e diminuisce la qualità del legame con il genitore.

  6. Non insultare: insultare un bambino significa ricoprilo di parole che in alcun modo lo rispecchiano. I più piccoli possono non comprendere a pieno il significato di un insulto, ma ne riconoscono la pesantezza e l'offesa rivolta. Non si dovrebbe mai dare sfogo alla propria rabbia con degli improperi, soprattutto quando ci si rivolge ad un bambino. 

  7. Spiegare: dopo i 3 anni i bambini sono in grado di comprendere facili spiegazioni. Così si può cercare di far capire loro il motivo per cui un comportamento è sbagliato e non andrebbe fatto. 

  8. Condannate l'azione, non l'autore: la chiave per far capire ad un bambino l'errore è mostrare disapprovazione per il gesto, non nei suoi confronti. Frasi tipo "Sei un bambino cattivo!" o "Sei un incapace!", mortificano il bambino promuovendo in lui un senso di inadeguatezza. Molto più appropriato è condannare l'azione facendo seguire, magari, anche una spiegazione: "Non spingere perché farai cadere gli altri!".

  9. Non usare i bambini come valvola di sfogo: avere a che fare con dei bambini può non essere facile quando l'umore non è dei migliori. I genitori, però, dovrebbero in tutti i modi evitare di far ricadere sui figli le proprie rabbie e le vostre insoddisfazioni. Se riconoscete di stare attaccando il bambino solo per il vostro nervosismo, prendetevi qualche momento per riconoscere l'errore e riprendere la calma.

  10. Siate coerenti: c'è una cosa che i bambini notano più di altre, ovvero la coerenza. Se volete ottenere rispetto dai vostri figli dovete dimostrarvi giusti e coerenti. È necessario che sgridiate i bambini quando necessario, che imponiate loro delle punizioni eque e soprattutto che manteniate le promesse e che rispettiate le regole: se un giorno affermate che non si possono mangiare le caramelle prima di pranzo, non potete permetterlo il giorno dopo. Allo stesso modo, se concedete una caramella dopo pranzo, poi non potrete negarla.

Ritenere che sia giusto tenere a mente questi consigli per richiamare adeguatamente un bambino? Voi usate altri accorgimenti? Fatecelo sapere!

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