Ecco come un'industria di pneumatici è diventata la massima autorità in materia di ristorazione

di Simone Troja

01 Giugno 2017

Ecco come un'industria di pneumatici è diventata la massima autorità in materia di ristorazione
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Siamo ormai abituati a sentire accostato il nome dei migliori chef al mondo a quello delle stelle Michelin. Hotel, ristoranti e piatti della cucina più innovativa e spettacolare al mondo fanno tutti riferimento alla Guida che giudica e conferisce loro uno status di livello mondiale. Ma se ci fermassimo a riflettere forse ci chiederemmo: che cosa centrano gli pneumatici con il cibo? Com'è successo che l'industria leader nel settore delle gomme da strada sia diventata anche la massima autorità mondiale in fatto di ristoranti?

Immagine di copertina: Wikimedia e Pixabay

Ernest Montaut | Wikimedia

Ernest Montaut | Wikimedia

Per rispondere a questi interrogativi dobbiamo fare un salto indietro nel tempo fino ad arrivare al 1900, in quegli anni in Francia circolavano solo tremila automobili e la maggior parte del business della Michelin era affidato agli pneumatici per biciclette; si sarebbero dovuti aspettare otto anni prima che le auto diventassero accessibili alla massa (nel 1908 la Ford mise in commercio il suo modello T). Ma anche a quel punto i fratelli Michelin avevano bisogno di incrementare la domanda di pneumatici, dovevano inventare qualcosa che incentivasse le persone a viaggiare a bordo di un'automobile per distanze medio lunghe, qualcosa che facesse venire la voglia di spostarsi, di provare, di scoprire. È così che nacque La Guida.

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La Guida Michelin aveva quindi l'intento di invogliare gli automobilisti a visitare nuovi posti e di conseguenza aumentare il consumo di pneumatici. La prima edizione vantava ben trentamila copie: distribuite in maniera del tutto gratuita, contenevano informazioni utili per tutti i viaggiatori motorizzati, inclusa qualche dritta turistica su stazioni di rifornimento e ovviamente consigli per cambiare le gomme in caso di problemi.
Dopo la Grande Guerra i fratelli allargarono la distribuzione della guida imponendo anche un prezzo; fu però raggiungendo la Svizzera, la Gran Bretagna, l'Italia e il Nord Africa che entrarono nel giro di distribuzione.

Patrick Gaudin | Wikimedia

Patrick Gaudin | Wikimedia

Con il tempo la guida divenne sempre più specifica catalogando hotel e ristoranti con determinati parametri; molto presto i due fratelli iniziarono a sviluppare un certo interesse per questi argomenti e decisero di ingaggiare un gruppo di ispettori anonimi che avrebbero visitato e giudicato ogni ristorante degno di nota. Fu così che nel 1926 nacquero le famigerate stelle. All'inizio una, poi nel 1930 divennero tre; le stelle descrivevano i locali secondo determinate categorie: una stella "un ristorante molto buono nella sua categoria", due stelle "cucina eccellente, una valida sosta" e tre stelle "cucina eccezionale per una giornata speciale".

Oggigiorno la situazione è radicalmente cambiata, le stelle Michelin sono diventate un marchio di eccellenza assoluta e sono assegnate agli executive chef che, qualora dovesse cambiare ristorante, porterebbe l'onorificenza con sé. Se invece fossero assegnate ai gestori del locale resterebbero indipendentemente dallo chef in carica.

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