Tutti pazzi per il sushi: l'ossessione per questo cibo sta distruggendo (ulteriormente) gli oceani

di Giulia Bertoni

30 Gennaio 2017

Tutti pazzi per il sushi: l'ossessione per questo cibo sta distruggendo (ulteriormente) gli oceani
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Magari la cucina giapponese non è di vostro gradimento, oppure siete fra quelli che "il pesce crudo proprio no", ma sicuramente vi sarà capitato di notare la velocità con la quale ristoranti di stampo nipponico si stiano diffondendo nelle nostre città. La ricorrente formula all-you-can-eat, il cibo esotico, le cucine a vista e lo stile moderno di questi locali sono tutti fattori che attirano un numero di persone sempre maggiore. Ma per soddisfare la richiesta del mondo che vuole mangiare sushi, tutta l'industria ittica continua a mettere in atto una pericolosa pesca intensiva che sta realmente distruggendo l'ecosistema marittimo.

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Già da tempo siamo a conoscenza del fatto che la pesca intensiva, non solo ha alterato l'equilibrio riproduttivo dei pesci, ma ha anche interferito con specie non direttamente interessate dalla caccia (delfini, squali e balene, ecc.) che rimangono impigliate nelle reti.
Oltre a loro, ora l'ossessione per il sushi sta aggravando questa situazione, minacciando l'esistenza del tonno rosso (noto anche come 'tonno pinna blu'). Pensate che la domanda di questo animale per i ristoranti specializzati in cucina giapponese è talmente alta che l'Oceano Pacifico da solo non riesce più a soddisfarla e paesi come il Giappone, la Corea e il Messico hanno dovuto rivolgere il loro sguardo alle acque dell'Atlantico. Peccato che da quelle parti questa specie fosse già catalogata come in pericolo di estinzione. 
In generale, la situazione è gravissima. È stato calcolato che, continuando a sfruttare i mari in questo modo sconsiderato, il Pianeta rimarrebbe a corto di pesci entro il 2050. 
Alla questione ambientale, inoltre, va aggiungersi quella dello sfruttamento dei lavoratori dei mercati da cui proviene il pesce, ora iper-sfruttati, ma che rischiano di trovarsi senza lavoro nell'arco di breve tempo. 
La morale è sempre quella: scegliete di acquistare prodotti locali certificati ogni volta che ne avete la possibilità. Solo con il mangiare consapevole si può arrestare questo disastroso processo.

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