Cosa fanno davvero gli orsi quando vanno in letargo?

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di Francesca Argentati

16 Gennaio 2024

Cosa fanno davvero gli orsi quando vanno in letargo?
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Ti sei mai chiesto cosa fanno, effettivamente, gli orsi quando sono in letargo? Qual è la loro "giornata tipo"? Davvero non si svegliano mai? Scopriamo insieme come vivono l'inverno questi animali.

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Perché alcuni animali, tra cui gli orsi, vanno in letargo?

Perché alcuni animali, tra cui gli orsi, vanno in letargo?

Pexels

Sappiamo che alcuni animali vanno in letargo, ma in che modo vivono questo periodo? Prima di tutto, è importante capire il motivo per cui lo fanno: si tratta di una reazione a condizioni ambientali avverse, che può mettere a repentaglio la loro sopravvivenza e, di conseguenza, l'evoluzione della specie. Così, per far fronte a situazioni ostiche come temperature estremamente fredde e carenza di cibo, alcune specie ricorrono al letargo in modo da conservare la propria energia corporea, riducendo sia il metabolismo che l'attività fisica. Tra questi animali troviamo alcuni anfibi, fra cui le rane e le salamandre, roditori come le marmotte, ma anche rettili quali serpenti e lucertole, e persino insetti come coccinelli e farfalle. I più famosi, però, sono degli enormi e famosi mammiferi: si tratta degli orsi.

Alcuni di loro, infatti, affrontano il rigido inverno scivolando in un lungo letargo, ma quanto sappiamo davvero di come si comportano durante questo periodo? Cadono in un sonno profondo senza mai destarsi per diversi mesi? La risposta è no. L'idea che gli orsi dormano per tutto l'inverno è sbagliata, dal momento che questi grossi mammiferi sperimentano il letargo in modo meno "drastico" rispetto a quello che potrebbe essere l'immaginario comune.

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Ecco cosa fanno davvero gli orsi durante il letargo

Ecco cosa fanno davvero gli orsi durante il letargo

National Park Servic/Wikimedia Commons - Public Domain

Se è vero che gli orsi, infatti, vanno in letargo durante la stagione fredda, è altrettanto vero che non riposano per tutto l'inverno. Il concetto di letargo, nel loro caso, significa soltanto che le normali funzioni e attività vengono svolte molto più raramente del normale. Queste comprendono il bisogno di nutrirsi, di idratarsi e di espletare i bisogni fisiologici (possono persino trasformare l'urina in proteine!). Dal momento che durante il periodo di gelo il cibo a disposizione diventa scarso, se la tana viene danneggiata o allagata dal maltempo, l'orso resta a maggior ragione al riparto nel proprio rifugio. Questo è tanto più frequente quanto più l'animale si trova in zone particolarmente fredde: nell'Alaska più settentrionale, infatti, il letargo di un orso può durare fino a sette mesi su dodici, mentre in aree più miti e costiere questo tempo può ridursi a due-cinque mesi.

Al di là del periodo di letargo più o meno lungo, come fanno gli orsi a sopravvivere per mesi senza cibo né acqua, o procacciandoseli in modo sporadico? La strategia naturale di questi mammiferi è quella di rallentare la frequenza respiratoria, cardiaca e il metabolismo, quindi la velocità con cui il corpo sfrutta l'energia. Inoltre, la temperatura si abbassa di otto-dodici gradi, mentre le riserve di grasso accumulate vengono scomposte per produrre energia. La massa muscolare, al contrario, viene conservata, garantendo a questi animali una perdita di forza minima al risveglio. Questo, tuttavia, non significa che gli orsi permangano nel sonno perenne per tutta la durata del letargo: durante questo periodo, infatti, si svegliano e, pur rimanendo all'interno della propria tana, si muovono e si spostano al suo interno. Tra un pisolino e l'altro, ogni tanto si attivano per cambiare posizione ed evitare la formazione delle piaghe da decubito, ma anche per conservare più efficacemente il calore.

Gli orsi non vanno in ibernazione: si tratta di torpore

Gli orsi non vanno in ibernazione: si tratta di torpore

Freepik

Tuttavia, se le condizioni ambientali non portano all'assenza di cibo, questi animali possono evitare il letargo, a meno che non siano in stato di gravidanza. Le orse gravide, infatti, sperimentano un letargo più lungo. I cuccioli nascono all'incirca dopo due mesi dalla fine del letargo, ma fino a sei mesi non sono in grado di essere autosufficienti e di procacciarsi il cibo in autonomia. Questo significa che hanno bisogno di essere accuditi e di restare al sicuro nella tana durante la prima fase di crescita. In ogni caso, il letargo dell'orso dipende molto dalla disponibilità di cibo: all'interno di uno zoo, infatti, questi animali non hanno bisogno di scivolare nel lungo sonno invernale, sebbene possano dormire ed essere meno attivi del solito. Inoltre, non sempre è necessario costruire una tana: molti orsi si rifugiano in anfratti di fortuna, soprattutto se le condizioni esterne lo permettono. In caso contrario, scavare una tana diventa necessario e la presenza di neve può aiutare a creare uno strato protettivo tra il rifugio e l'esterno.

Dunque, gli orsi non sono tra gli animali che sperimentano il vero letargo: piuttosto, si limitano a uno "stato di torpore", un sonno leggero che li aiuta a superare indenni il gelido inverno. Al contrario dell'ibernazione vera e propria, che riguarda gli scoiattoli, i topi-cervi e le marmotte, il torpore è indotto dalle temperature al ribasso ed è un processo involontario. Nel momento del torpore in cui gli animali sono svegli, le loro funzioni vitali tornano a essere regolari, mentre nel momento di riposo, alla stregua di un sonno più profondo di quello abituale, queste si riducono sensibilmente: in questo modo, sono in grado di reagire tempestivamente in caso di pericolo o per provare a procurarsi del cibo.

E tu conoscevi le vere abitudini di un orso durante il periodo di letargo?

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