Gli squali bianchi vivono molto di più nelle profondità marine di quanto si pensava: i ricercatori sono confusi

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di Gianmarco Bonomo

24 Novembre 2023

Gli squali bianchi vivono molto di più nelle profondità marine di quanto si pensava: i ricercatori sono confusi
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L’immagine di uno squalo bianco che emerge dalla superficie dell’acqua per cacciare una preda è tanto terrificante quanto affascinante. Eppure, nuove ricerche mostrano che i grandi squali bianchi passano molto più tempo nelle profondità marine, nascosti alla vista di altre prede e predatori. Ma com’è possibile? Vediamo perché vanno nella zona crepuscolare e cosa vuol dire.

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Perché ci sono squali bianchi nella zona crepuscolare?

Perché ci sono squali bianchi nella zona crepuscolare?

Freepik

La ricerca condotta dalla Woods Hole Oceanographic Institution o WHOI ha gettato nuova luce sulle abitudini degli squali bianchi e di altri grandi predatori marini. Secondo gli scienziati dell’istituzione, animali come gli squali bianchi trascorrono una parte significativa del loro tempo nella zona crepuscolare dell’oceano. Esatto, dove arriva a malapena la luce del sole o non ne arriva affatto. In particolare, si tratta di una scoperta che contraddice quanto si pensava finora sulle vite di questi grandi predatori. Se prima li si associava alle acque superficiali, adesso si sa che passano molto tempo nella zona mesopelagica, o zona crepuscolare, situata fra 200 e 1000 metri di profondità. Secondo Camrin Braun della WHOI:


Non importa quale grande predatore guardi, trascorrono tutti del tempo nelle profondità dell’oceano. Tutti questi animali che consideriamo residenti dell’oceano di superficie, utilizzano l’oceano profondo molto più di quanto pensassimo in precedenza.

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Uno studio di proporzioni gigantesche per capire i grandi squali bianchi

Uno studio di proporzioni gigantesche per capire i grandi squali bianchi

Freepik

Un tempo trascurata, la zona crepuscolare emerge come tassello cruciale nell’ecologia degli squali bianchi e di altri grandi predatori, aprendo nuove frontiere per la comprensione del mondo sottomarino. Per arrivare a questo risultato, i ricercatori hanno studiato in modo dettagliato i movimenti di 12 specie di grandi predatori marini dell’Atlantico settentrionale. In particolare, hanno analizzato etichette elettroniche, sonar di bordo, satelliti, modelli oceanici per un totale cumulativo di oltre 46 mila giorni di dati. Una ricerca di proporzioni gigantesche, per la quale è risultato cruciale anche lo studio del DSL, lo strato di dispersione profonda abitato da tantissime specie marine.

Il quadro emerso è affascinante. Mentre alcune specie seguono fedelmente il modello di migrazione verticale, come i pesci spada, altre mostrano comportamenti inaspettati e vanno molto più in profondità. Due esempi evolutivamente molto diversi fra loro sono i tonni e gli squali bianchi. Secondo i ricercatori, questi spostamenti portano a trasportare molta più anidride carbonica nelle profondità marine di quanto si pensasse in precedenza.

Proteggere gli squali per salvare l’ecosistema globale

Proteggere gli squali per salvare l’ecosistema globale

Pterantula/Wikimedia Commons - GFDL Version 1.2

Le rivelazioni emerse dallo studio della WHOI svelano il comportamento degli squali bianchi e di altri predatori marini, è vero, ma allo stesso tempo pongono alcune questioni fondamentali per la loro protezione. L’analisi dei dati ha infatti mostrato l’importanza della zona crepuscolare per l’intero ecosistema marino, lo stesso ecosistema messo a rischio dalle pratiche di pesca commerciale. Camrin Braun mette in guardia contro la possibilità di un’autentica corsa alla pesca nella zona crepuscolare, data la grande presenza di specie marine appena scoperta.

Altri ricercatori avvertono sui danni irreversibili di uno sfruttamento incontrollato degli ecosistemi nella zona mesopelagica, che andrebbe invece preservata. Insomma, la congiuntura dovuta alla pesca, ai cambiamenti climatici e alla biomassa mesopelagica fa emergere quali debbano essere le priorità. Nella speranza che lo siano per tutti, e non soltanto per una sparuta maggioranza silenziosa.

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