Dipinto rupestre potrebbe ispirarsi al fossile di una bizzarra creatura estinta da 250 milioni di anni

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di Francesca Argentati

19 Settembre 2024

Primo piano dell'animale zannuto dipinto dal popolo San nella prima metà del 1800

Plose One

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Un dipinto rupestre africano potrebbe raffigurare una creatura estinta e vissuta milioni di anni prima di noi, secondo un nuovo studio. Ecco di cosa si tratterebbe, secondo i ricercatori.

L'animale estinto dipinto dal popolo San

L'animale zannuto del pannello del Serpente cornuto ridisegnato da Stow e Bleek

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Su una parete rocciosa che si trova nel bacino del Karoo, in Sudafrica, è raffigurato uno strano animale con zanne rivolte verso il basso, colorate di blu. A realizzare questa arte rupestre è stato il popolo indigeno San tra il 1821 e il 1835.

Gli archeologi, davanti al dipinto, si sono chiesti se fosse frutto di fantasia, rappresentando quindi una creatura mitologica, ma un nuovo studio sostiene di aver trovato la risposta: il disegno, in realtà, potrebbe essere ispirato a una specie davvero esistita ed estintasi 250 milioni di anni fa, ben prima degli esseri umani.
Se le cose stessero davvero così, significherebbe che le tribù dell'Africa meridionale possedevano conoscenze paleontologiche più avanzate di quanto potessimo immaginare. Ma qual è l'animale preistorico a cui i San si sono ispirati?

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Gli indigeni San potrebbero essersi ispirati al dicinodonte

Modello di dicinodonte

Viliam Simko/Wikimedia commons - CC BY-SA 4.0

Julien Benoit dell'Evolutionary Studies Institute, Università del Witwatersrand, che ha condotto la ricerca, è dell'idea che l'animale raffigurato tragga ispirazione dal fossile del dicinodonte, creatura erbivora molto robusta vissuto proprio in Sudafrica. Il dipinto rupestre, chiamato "il pannello del serpente cornuto", non assomiglia a nessun'altra specie animale contemporanea.

Sebbene possa somigliare a un tricheco, quest'ultimo vive nei pressi del Polo Nord e non certo nell'Africa meridionale. Anche qualora si trattasse di una figura partorita dalla fantasia del popolo San, solitamente le creature mitologiche hanno origine dalla realtà, prendendo spunto da animali realmente esistenti. Per questo motivo, i ricercatori ritengono concrete le prove del fatto che il popolo San sia riuscito a identificare i fossili di dicinodonte, spostandoli da un luogo all'altro per lunghi tragitti. Inoltre, gli esperti sono dell'idea che diverse specie estinte siano comparse nella cultura di questa tribù.

Dicinodonte del Sudafrica, un animale della pioggia?

Nel 1905, un resoconto menzionato nello studio faceva riferimento alle parole dei boscimani San che descrivevano i loro antenati intenti a interagire con "grandi bruti mostruosi, che superavano in massa l'elefante o l'ippopotamo". Tuttavia, i dicinodonti precedono e di molto la comparsa degli umani, dunque questo popolo era conscio dell'esistenza di creature estinte in epoche remote. Nonostante si tratti soltanto di una supposizione, Benoit sostiene che "l'animale zannuto sul pannello del Serpente Cornuto era probabilmente dipinto come un animale della pioggia, il che significa che era probabilmente coinvolto in cerimonie che riguardavano questo fenomeno atmosferico."

I San, infatti, durante i rituali per attirare la pioggia, entrano in uno stato mentale che consentirebbe loro di raggiungere una dimensione diversa per prendere gli animali della pioggia e portarli nel nostro mondo. "Scegliendo una specie come il dicinodonte, che sapevano essere estinto, probabilmente speravano che questo animale della pioggia avesse una potenza maggiore per fare da ponte tra i due mondi."

In definitiva, la conoscenza indigena del passato è molto più accurata di quanto si sospettasse, considerando che il riconoscimento scientifico del dicinodonte risale al 1840, qualche anno dopo la realizzazione dell'arte rupestre.

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