Trascorre 32 anni in prigione ma è innocente: riceve un risarcimento da capogiro

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di Francesca Argentati

21 Maggio 2023

Trascorre 32 anni in prigione ma è innocente: riceve un risarcimento da capogiro
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Quando si commette un reato, è compito della giustizia individuare il colpevole e garantire che l'imputato paghi per i suoi errori. La pena, ovviamente, varia in base alla gravità del fatto e dei Paesi in cui questo si svolge, tuttavia ci sono casi in cui,a distanza di tempo dalla conclusione del processo, si scopre che in realtà è stata accusata la persona sbagliata. Cosa accade, a quel punto? Immagina di trascorrere molto tempo in prigione, nonostante tu sia innocente: come ti sentiresti? È quanto accaduto all'uomo rimasto in carcere per ben 32 anni, nonostante non fosse l'artefice di quanto gli era stato attribuito.

via CBS News

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Amaka Ubaka/Twitter

Amaka Ubaka/Twitter

Victor Rosario, questo il nome del protagonista di questa assurda vicenda, venne arrestato nel 1982, quando aveva 24 anni. Fu poi condannato con l'accusa di incendio doloso nel Massachusetts, USA, incendio durante il quale persero la vita otto persone, tra cui cinque bambini. All'epoca l'uomo aveva confessato, ma la sua condanna è stata annullata nel 2014 quando la corte d'appello ha sospettato con la sua confessione non fosse volontaria. Successivamente Rosario è stato rilasciato, a seguito della decisione del procuratore distrettuale di non eseguire un ulteriore processo. Dopo aver trascorso 32 anni in prigione, nonostante non fosse colpevole, l'uomo ha ricevuto un risarcimento pari a 13 milioni di dollari, il più cospicuo che sia mai stato assegnato nel New England.

Una volta informato, ha dichiarato: "Oggi questo capitolo sta finendo e ne inizia uno nuovo per me. Niente potrà mai compensare quegli anni che mi sono stati tolti e chiedo al sistema di giustizia penale, alle università, di preparare avvocati, pubblici ministeri e investigatori a fare del loro meglio per non lasciare che quello che mi è successo ricapiti in futuro." I legali che lo hanno difeso hanno dichiarato che Rosario si trovava in casa il giorno dell'incendio, cercando di salvare le persone coinvolte. Poche ore dopo, però è stato arrestato: “Ho provato a comunicare con i miei occhi che ero un uomo innocente. Nessuno ci credeva in quel momento."

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Così, è stato condannato a otto ergastoli simultanei, sulla base della sua confessione. “Non c'era uno straccio di prova, ma gli investigatori hanno stabilito che si trattava di un incendio doloso e dovevano trovare un sospettato. Hanno estorto una confessione dopo averlo tenuto sveglio tutta la notte" ha dichiarato il suo avvocato. "Victor era traumatizzato perché aveva cercato di salvare i bambini dal fuoco ardente." Al termine dell'interrogatorio, l'uomo si sarebbe sentito dire: "Se firmi questo pezzo di carta, puoi andare."

“Era praticamente una questione di lingua, non capivo, mi hanno dato un pezzo di carta da firmare pensando che me ne sarei andato a casa. E poi ho capito che la casa erano le manette ai miei polsi" ha detto Rosario, originario di Puerto Rico. Stando a quanto riportato, sarebbero state costruite false prove intorno alla finta confessione di Rosario, tra cui l'aver lanciato un molotov nell'edificio.

"Per poter continuare ad andare avanti è fondamentalmente imparare a perdonare. Perché quando perdoni, liberi la persona che ti ha fatto del male e l'ho imparato. Io perdono perché se non lo faccio, allora la mia vita sarà sempre in prigione. E io non lo voglio, voglio essere libero." Che ne pensi delle sue parole?

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