"Mia moglie ha comprato la nostra casa e ha lasciato il lavoro, ma io non voglio prestarle il mio denaro"

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di Francesca Argentati

22 Settembre 2022

"Mia moglie ha comprato la nostra casa e ha lasciato il lavoro, ma io non voglio prestarle il mio denaro"
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Quando si decide di sposarsi, o comunque di condividere la vita con un'altra persona, alla base di questa scelta dovrebbero esserci la volontà e la disponibilità ad aiutarsi reciprocamente, collaborando affinché tutto funzioni ed entrambi possano condurre una vita appagante. Ciò che appartiene a uno diventa dell'altro, e non c'è un "mio o tuo", bensì un "nostro". Il protagonista di questa vicenda, però, sembra non pensarla così: dopo che la moglie ha provveduto ad acquistare la loro casa usando le proprie risorse, lui le ha negato di aiutarla economicamente nelle piccole spese. Il motivo? Vediamolo insieme.

via Reddit

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Pixabay-Not the actual photo

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L'utente ha posto la questione su Reddit, rivolgendosi agli utenti per avere la loro opinione al riguardo, domandandosi se non sia dalla parte del torto.
"Prima della nascita di nostra figlia, io e mia moglie lavoravamo entrambi a tempo pieno con redditi medio-bassi. Lei guadagnava un po' più di me, ma non molto" ha spiegato l'uomo. "Quando nostra figlia aveva tre mesi, mia moglie è dovuta tornare al lavoro, ma ha avuto qualche difficoltà dopo il rientro."

In quello stesso periodo, la donna avrebbe ricevuto un'ingente eredità, non sufficiente a lasciare entrambi il lavoro, ma abbastanza per poter acquistare una bella casa senza dover ricorrere a un mutuo e due macchine nuove. Il resto è stato messo da parte per il futuro. "Mia moglie a quel punto ha smesso di lavorare ed è diventata una mamma casalinga. In parte per delle difficoltà sul lavoro, e un po' perché preferiva comunque restare a casa con nostra figlia. Il fatto è che anche io preferirei non lavorare ed essere un papà casalingo, ma non posso permettermelo perché abbiamo ancora bisogno di un reddito per tirare avanti."

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La donna però, trovandosi senza un suo personale stipendio, avrebbe avanzato delle richieste al marito, il quale però non ha voluto soddisfare. "Di recente ha voluto parlare con me riguardo al budget da stabilire per poter vivere solo con il mio reddito. Ho detto che se sono io quello che deve lavorare (e preferirei di no), non credo che dovrei spendere i miei soldi per finanziare i suoi hobby e capricci. Se sceglie di non lavorare, può comprare vestiti al negozio di beneficenza invece di quelli nuovi e farsi tagliare i capelli da un amico gratuitamente. Oppure, può trovare un lavoro facendo il turno di notte o avviare un'attività online. Non vedo perché dovrei pagare per cose come i suoi materiali da cucito e l'abbonamento a una palestra dato che non ne traggo beneficio e non sono una mia responsabilità."

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L'uomo ha aggiunto di essere felice di pagare di tasca propria le cose necessarie alla figlia, essendo quest'ultima una sua responsabilità. Lavorando 36 ore a settimana e dovendo coprire le spese delle bollette e dei viveri, non ritiene necessario occuparsi anche della moglie.

"Mi ha ha detto che non è giusto visto che io riesco a godermi il mio abbonamento in palestra e gli hobby come i videogiochi, ma la differenza è che li pago con i miei soldi. Sostiene che la sua eredità era superiore alla cifra che avrebbe potuto guadagnare se avesse lavorato tutta la vita e, senza di essa, entrambi avremmo dovuto lavorare comunque per pagare il mutuo e i prestiti per le auto. Dovrei quindi considerarlo come il suo contributo e condividere i miei soldi con lei. Ha ragione?"

Tu che ne pensi?

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