Madre rinuncia alla potestà genitoriale: "non potevo prendermi cura di lei"!

di Cristina Conversano

09 Luglio 2022

Madre rinuncia alla potestà genitoriale: "non potevo prendermi cura di lei"!
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Essere genitore è il mestiere più antico del mondo e al contempo il più complicato. Amare la propria creatura, il sangue del proprio sangue dovrebbe essere automatico, immediato e incondizionato. Tuttavia, può capitare che una madre senta di non poter dare al proprio figlio quello di cui ha bisogno.

È il caso di Laury Leonardi, una giovane mamma che ha espresso il suo desiderio di rinunciare alla potestà genitoriale della sua bimba di 3 anni. Stando a quanto ha raccontato, la donna non è mai riuscita a creare un vero legame con la bambina

Vediamo meglio com'è andata la vicenda.

via YouTube/Konbini

Pixabay - Not the actual photo

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Laury Leonardi è una donna di 23 anni che ha raccontato la sua storia su YouTube. Rimasta incinta da giovanissima, si è trovata a dover accudire la sua primogenita completamente da sola. Il padre della piccola, infatti, ha lasciato entrambe non appena ha saputo la notizia. L'evento ha cambiato completamente la sua vita, costringendola ad assumersi una responsabilità per cui non era per niente pronta. 

"I primi mesi stava andando abbastanza bene, le ho dato da mangiare, l'ho fatto perché era normale. Le ho fatto il bagno, l'ho vestita come si veste una bambola perché mi era stato detto che era così, che dovevi coccolarla": ha raccontato all'inizio del video sfogo. 

"Ma appena è stato un po' più complesso, come giocare con lei, abbracciarla, baciarla, leggerle delle storie, è stato complicato. Non riuscivo a legare davvero con lei".

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Pixabay - Not the actual photo

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Laury ha continuato poi a raccontare: "era una bambina che piangeva molto, piangeva sempre". Nei primi mesi di vita della piccola ha dovuto anche affrontare un percorso di riabilitazione psicologica e curarsi con antidepressivi. Ha vissuto dei tempi difficili che l'hanno portata a prendere una scelta difficile per ogni madre: chiedere l'intervento di un assistente sociale e rinunciare ai propri diritti come genitore. 

"È passato un anno dall'ultima volta che l'ho vista" ha raccontato la donna, spiegando di aver sentito la mancanza della bimba, ma non come una figlia, ma come una bambina qualsiasi.

"So che sta molto meglio senza di me, ha tutto ciò di cui ha bisogno. L'hanno messa in affido, una famiglia eccezionale e questo è tutto ciò che volevo per lei, una vera famiglia".  

Una scelta indubbiamente difficile, che però ha permesso alla piccola di avere una vita degna di essere vissuta e tutto l'amore che merita.

E tu cosa ne pensi di questa scelta?

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