Porta una pistola giocattolo al fast-food prima della scuola e viene espulso: la mamma va su tutte le furie

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di Lorenzo Mattia Nespoli

16 Maggio 2022

Porta una pistola giocattolo al fast-food prima della scuola e viene espulso: la mamma va su tutte le furie
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La vita scolastica è fatta di regole e comportamenti da rispettare. Può piacere o no, ma è anche così che i più giovani imparano a crescere e a rapportarsi con gli altri nel migliore dei modi. Ci sono casi, però, come quello che stiamo per raccontarvi, in cui le decisioni di un istituto vengono fortemente criticate da genitori che, raccontando le loro storie, riescono a sollevare ampie discussioni sugli argomenti più vari.

Una mamma inglese, a questo proposito, sta facendo parlare molto di sé per aver accusato la scuola di suo figlio di aver "esagerato" dopo che il piccolo Mitchell, 12 anni, è stato escluso dal plesso per aver portato con sé una pistola giocattolo. Scopriamo più in dettaglio cosa è successo.

via Birmingham Live

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Stockvault - Not the actual photo

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Siamo a Yardley Wood, non lontano da Birmingham, dove ha sede la Christ Church School. Quel giorno, con sé, Mitchell aveva una pistola giocattolo, e l'avrebbe mostrata ai suoi compagni da McDonald's prima di entrare in classe. Gli insegnanti sono venuti a conoscenza di questo dettaglio, e hanno provveduto a punirlo nel peggiore dei modi, ossia con l'espulsione dall'istituto.

Stando a quanto si è appreso, il ragazzino avrebbe condiviso la pistola con alcuni suoi compagni, che avrebbero esploso qualche colpo, ossia i classici pallini di plastica che caratterizzano questo tipo di giochi. Comportamenti che non sono proprio andati giù né al corpo insegnante, né alla dirigenza scolastica, che appunto ha deciso di allontanare Mitchell dal plesso. È stato allora che la mamma del 12enne è andata su tutte le furie.

Raccontando la situazione, Pauline Pollard non ha usato mezzi termini. "Mio figlio è stato vittima di un trattamento ingiusto da parte della scuola", ha detto, paragonando l'istituto a un "campo militare" e affermando con certezza che, secondo lei, l'espulsione è stata quantomeno "esagerata".

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"La decisione non è stata presa alla leggera - ha fatto sapere il preside della Christ Church School - e segue le linee-guida stabilite dal Dipartimento per l'Istruzione. Ogni caso viene trattato ed esaminato in modo equo".

La donna, tuttavia, non si è detta affatto convinta da queste argomentazioni, e ha insistito sul fatto che suo figlio non poteva essere considerato una sorta di "pericolo" a scuola. "Non ha minacciato né danneggiato nessuno - ha detto - le loro punizioni sono sopra le righe". Sulla vicenda è intervenuta anche la polizia locale, che ha preso in custodia la pistola giocattolo, ma, stando a quanto si è appreso, "non avrebbe avuto motivi per indagare".

Mentre la mamma di Mitchell si augura che questo episodio non costituisca una "macchia" indelebile sulla reputazione del figlio, il dibattito è aperto. Quel giocattolo era davvero da considerarsi pericoloso? Ha fatto bene la scuola a prendere la decisione di espellere il suo allievo?

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