Cosa c'è sul lato nascosto della Luna? Un rover si è spinto dove nessuno era mai stato prima

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di Lorenzo Mattia Nespoli

25 Gennaio 2022

Cosa c'è sul lato nascosto della Luna? Un rover si è spinto dove nessuno era mai stato prima
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Non è un mistero che il cosiddetto "lato oscuro" della Luna abbia da sempre attirato l'attenzione e la curiosità di moltissime persone. Dal famosissimo album dei Pink Floyd passando per studi astronomici e teorie più o meno stravaganti, artisti, scienziati e non solo si sono sempre chiesti cosa si nascondesse dietro la parte visibile del satellite terrestre.

Sebbene siano diverse le risposte che, negli anni, spedizioni, scoperte e immagini hanno cercato di fornire, ora c'è un veicolo che potrebbe tracciare un quadro davvero chiaro, come mai prima nessun altro era riuscito a fare. Di cosa si tratta? Di un rover cinese che è impegnato nell'esplorazione di quell'emisfero tanto nascosto quanto affascinante. Vediamo cosa ha scoperto.

via NewScientist

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CSNA/Siyu Zhang/Kevin M. Gill/Wikimedia

CSNA/Siyu Zhang/Kevin M. Gill/Wikimedia

Si chiama Yutu-2 ed è il primo rover a visitare quel famigerato lato nascosto della Luna, da sempre fonte di domande e questioni irrisolte. Il veicolo spaziale fa parte della missione Chang'e 4, iniziata a dicembre 2019 dalla base spaziale di Xichang, grazie alla quale è stato spedito sul satellite terrestre con un obiettivo ben preciso: esplorarlo come mai nessuno aveva fatto.

Le maggiori difficoltà di un'operazione simile, infatti, derivavano da problemi di comunicazione con la Terra che potevano sorgere proprio a partire dall'emisfero che non vediamo. Yutu-2, tuttavia, è riuscito a inviare ai tecnici una grande quantità di preziosissime informazioni, che saranno fondamentali per conoscere al meglio come è fatta la Luna, in particolare dal punto di vista geologico.

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NASA, Apollo 16/Wikimedia

NASA, Apollo 16/Wikimedia

Cosa ha scoperto dunque? Innanzi tutto che è molto diverso dal lato che noi possiamo vedere. La parte oscura è più antica di quella visibile, e qui l'attività vulcanica risale a un periodo molto precedente rispetto al resto del satellite, per motivi che in parte potrebbero essere legati a impatti con meteoriti. Lo testimoniano le moltissime rocce e crateri derivati proprio dagli scontri suddetti, ma non è finita qui. Il terreno, sul "dark side", è decisamente più appiccicoso: le ruote del rover hanno avuto maggiore aderenza, e il robot ha rischiato di sbandare e finire fuori controllo molto meno rispetto a quanto ci si sarebbe aspettato sul terreno lunare che conosciamo.

Mark A. Wieczorek/Wikimedia

Mark A. Wieczorek/Wikimedia

Yutu-2, poi, è anche venuto a contatto con un materiale verdastro e luccicante situato sul fondo di un cratere. Si tratta di un elemento simile ad altri materiali vetrosi già trovati in campioni provenienti da precedenti missioni, anche se non uguale. È la prima volta, infatti, che viene rinvenuta sulla Luna una cosa simile, e di certo sarà interessante studiarla. "È come esplorare un mondo completamente nuovo - ha affermato Sara Russell, esperta del Museo di Storia naturale di Londra - Abbiamo davvero molto da scoprire sul lato opposto della Luna, è molto eccitante".

La faccia oscura e nascosta, inoltre, è anche piuttosto "silenziosa" dal punto di vista delle interferenze terrestri, ossia di tutte quelle onde provenienti proprio dal nostro Pianeta. Ciò è importantissimo per eventuali nuovi studi astronomici che potrebbero essere basati proprio in quel luogo, ideale per conoscere al meglio le profondità dello spazio. Insomma: l'esplorazione è solo agli inizi, ma sembra già molto promettente. Non ci resta che aspettare e scoprire come potrà ancora sorprenderci il famigerato "dark side of the moon"!

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