Gli investigatori hanno scoperto chi rivelò il nascondiglio di Anna Frank e della sua famiglia ai nazisti

di Irene Grazia Paladino

19 Gennaio 2022

Gli investigatori hanno scoperto chi rivelò il nascondiglio di Anna Frank e della sua famiglia ai nazisti
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Anna Frank oggi è un simbolo della Shoah e una testimonianza di una delle pagine più tristi della nostra storia. Fu il suo diario a rendere noto il suo nome: pagine di una ragazza che visse in prima persona la persecuzione degli ebrei. Anna visse per due anni, insieme alla sua famiglia, in un nascondiglio segreto nei Paesi Bassi, occupati dai tedeschi. Proprio in questo nascondiglio Anna scrisse i suoi diari, pubblicati solo dopo la sua morte. Un giorno, e per la precisione il 4 agosto 1944, i nazisti trovarono il nascondiglio dei Frank, che furono portati nei campi di concentramento di Auschwitz. Solo il padre di Anna sopravvisse, e otto anni dopo aver letto i diari della figlia, decise di curarne la pubblicazione: tutti dovevano conoscere la loro storia.

 

via BBC

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Ma chi rivelò il rifugio della famiglia Frank ai nazisti? Otto si domandò a lungo chi li avesse traditi. Uno dei maggiori collaboratori di Otto Frank, Johannes Kleiman, disse che la polizia tedesca era a conoscenza del nascondiglio e di come accedervi. Il dipartimento investigativo politico della polizia avviò un’indagine: si sospettava che il traditore fosse il magazziniere della ditta dove aveva sede il nascondiglio, il signor Willem van Maaren, che nel 1948 venne assolto da ogni accusa. Ma Otto non abbandonò mai il sospetto che a tradire la sua famiglia fossero stati proprio gli ebrei. Le indagini continuarono anche negli anni successivi, ma non si arriverò mai ad una risposta definitiva. 

Solo dopo 77 anni da quel tragico evento, un gruppo di investigatori sostiene di aver scoperto chi tradì la posizione della famiglia Frank, indicando il rifugio ai nazisti e consegnandoli così al tragico destino. La squadra è composta da un ex agente dell’FBI e da un gruppo di storici, e sostiene che il traditore fu Arnold van den Bergh, un notaio ebreo che lavorava ad Amsterdam, e che rivelò la posizione dei Frank. Gli investigatori pubblicheranno un libro sulle loro scoperte: The Betrayal of Anne Frank: A Cold Case Investigation, dove spiegheranno i motivi che hanno spinto il notaio a tradire la famiglia e i passaggi che hanno portato gli investigatori a scartare gli altri sospettati. Il notaio, infatti, venne trattato dai nazisti in modo sospetto: era un membro del consiglio ebreo, che impose le politiche naziste nei luoghi ebraici. Il consiglio nel 1943 fu sciolto, e i suoi membri finirono nei campi di concentramento, ma non van den Bergh, che continuò a vivere ad Amsterdam.

 

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Qual è stata la motivazione che lo ha spinto a tradire i Frank? Ce lo dice l’ex agente dell’FBI Vince Pankoke: 

"Quando van den Bergh ha perso tutta la sua serie di protezioni che lo esentavano dal dover andare nei campi, ha dovuto fornire qualcosa di prezioso ai nazisti con cui aveva avuto contatti per lasciare che lui e sua moglie in quel momento rimanessero al sicuro". Il notaio venne quindi messo in una brutta posizione: per salvare la sua vita e quella della famiglia, diede alla polizia tedesca degli indirizzi dove era sicuro che si nascondessero gli ebrei, senza sapere che - in uno di quegli indirizzi - si nascondessero proprio i Frank. La scoperta più sconcertante è che proprio un ebreo consegnò una famiglia di ebrei ai nazisti, per mettere in salvo se stesso.

 

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