Le persone religiose sono meno intelligenti dei non credenti: uno studio ci spiega perché

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di Lorenzo Mattia Nespoli

24 Novembre 2021

Le persone religiose sono meno intelligenti dei non credenti: uno studio ci spiega perché
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Avete mai pensato di mettere in relazione fede religiosa e intelligenza? Se avete risposto no, e se la domanda ha in qualche modo stuzzicato la vostra curiosità, sappiate che lo studio di cui stiamo per parlarvi potrebbe essere un ottimo modo per approfondire la questione.

Se, viceversa, vi siete già interrogati su questo argomento, avrete già una vostra teoria, che i dati scientifici emersi dalla ricerca potrebbero confermare o ribaltare. Esistono collegamenti tra capacità intellettive e religiosità? O, per dirla meglio: chi crede è più o meno intelligente di chi invece non ha fede religiosa? Se lo sono chiesto gli esperti dell'Università di Rochester, che hanno condotto diverse analisi in proposito, arrivando a una conclusione che di certo non farà piacere a tutti, e che ha già scatenato diverse polemiche.

via PsyPost

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Pixnio

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Iniziamo dicendo che i fedeli non escono in modo molto positivo dai risultati dell'analisi statunitense in questione. Stando a quanto emerge dai dati di ben 61 studi condotti nel corso degli anni e messi a confronto per formare un quadro chiaro della situazione, sembrerebbe proprio che la fede religiosa sia direttamente collegata a minori capacità intellettive.

"L'evidenza che esiste una relazione negativa tra intelligenza e religiosità è molto forte - ha spiegato il professor Miron Zuckerman, autore dello studio - le persone intelligenti tendono in media ad essere meno religiose". Secondo lo scienziato, "le religioni hanno delle premesse irrazionali, non fondate su basi scientifiche e dunque non verificabili, e tutto questo non attrae chi ha un quoziente intellettivo più alto".

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Catholic Church England/Flickr

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In totale, per giungere a queste conclusioni, sono state prese in esame oltre 110.000 persone, un campione decisamente cospicuo e distribuito ovviamente nel corso degli anni. Lo studio degli accademici di Rochester, infatti, si è posto come obiettivo proprio quello di far luce in maniera definitiva su dati che erano spesso frammentari o che avevano subito dure critiche da parti della società.

Catholic Church England/Flickr

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Analizzando il quoziente intellettivo dei partecipanti nell'arco della loro vita, i dati hanno parlato chiaro: tra religiosità e intelletto c'è una relazione piuttosto negativa. Alla luce di questo, i ricercatori hanno comunque tenuto a precisare che "ci sono altri fattori, oltre all'intelligenza, che spingono le persone a essere o non essere religiose" e che "la maggior parte delle analisi sono state condotte nei Paesi occidentali, non possiamo sapere se tutto ciò può essere esteso anche ad altre popolazioni, in particolare a quelle orientali".

 

Piqsels

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Alla luce delle aspre polemiche che ha suscitato lo studio, Zuckerman e i suoi colleghi hanno inoltre affermato che, quando si parla di intelligenza, si intende "la capacità di ragionare, risolvere problemi, pensare astrattamente, comprendere idee complesse, imparare velocemente e apprendere dall'esperienza". Aspetti che, secondo le voci critiche, non tengono troppo conto del lato sentimentale ed emotivo delle persone. Sebbene sia difficile stabilire definizioni certe in contesti come questo, non c'è dubbio che la quantità di dati raccolti e pubblicati possa darci una mano a farci un'idea più chiara della situazione.

Che ne pensate di questa ricerca?

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