Sindrome della domenica pomeriggio: perché ci assale quella malinconia?

di Irene Grazia Paladino

14 Novembre 2021

Sindrome della domenica pomeriggio: perché ci assale quella malinconia?
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Qual è il tuo giorno preferito della settimana? Quando ti ponevano questa domanda, probabilmente anche tu rispondevi con un giorno che non fosse la domenica: il venerdì e il sabato sono le risposte più comuni. Nonostante la domenica rappresenti per moltissime persone un giorno di riposo, quel giorno veniamo assaliti da uno strano senso di malinconia e tristezza: in Gran Bretagna viene chiamato “sunday blues” e indica il malessere che ci affligge la domenica pomeriggio.

via mentalhealthfirstaid

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Leni Tuchsen/Flickr

Leni Tuchsen/Flickr

La sindrome della domenica è molto comune e, solitamente, si manifesta la domenica pomeriggio o la domenica sera con ansia, apatia, tristezza, nostalgia. I sentimenti che si provano sono diversi, e la sensazione è che qualcosa di bello sta per finire. A questo stato di tristezza si aggiunge l’ansia di ciò che ci attende il giorno dopo: la domenica pomeriggio si tende infatti a pensare agli impegni della settimana, alla routine che ci aspetta, al giorno di riposo che sta per concludersi. Dobbiamo prepararci alla fine del weekend e dei pochi giorni di libertà e lasciare spazio ai doveri. Fare i conti con queste prospettive può essere particolarmente faticoso. 

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Megadeth's Girl/Flickr

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Insomma, la domenica pomeriggio è un momento di transizione tra passato e futuro: il passato - fatto di libertà, svago, mancanza di doveri - ci provoca nostalgia; il futuro, invece, ci proietta in uno stato di ansia: i doveri diventano sempre più vicini. Come si affronta questa sindrome della domenica? Il consiglio più efficace, secondo molte persone, è quello di tenere la testa impegnata per tutto il giorno: organizzare gite fuori porta, svolgere attività motoria, riunirsi con amici o parenti possono essere strategie utili per non venire sopraffatti dai sentimenti negativi. Ma il consiglio degli esperti è quello di lavorare sul problema a monte, fermandoci e riflettendo sui motivi per cui veniamo sopraffatti da questi sentimenti: c’è davvero motivo di stare in ansia? Perché proviamo queste cose? Ci sono scadenze o problemi insormontabili da affrontare durante la settimana?

La tristezza associata alla fine dei giorni di riposo e all'inizio di una nuova settimana probabilmente non passeranno. Possiamo però razionalizzare la situazione e imparare ad ascoltarci: alcune situazioni sono meno terribili di quanto sembrino.

 

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