I ricercatori scoprono che questi enormi cammelli scolpiti nella roccia sono più antichi di Stonehenge

di Marcello Becca

04 Ottobre 2021

I ricercatori scoprono che questi enormi cammelli scolpiti nella roccia sono più antichi di Stonehenge
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Queste incredibili incisioni nella roccia sono più antiche delle Piramidi di Giza e sono la testimonianza che in Arabia Saudita è esistita una ricca civiltà beduina molto importante in un periodo antichissimo. Il sito archeologico, soprannominato Camel Site, risalirebbe a 8000 anni fa, l’epoca in cui l’uomo ha cominciato a sviluppare l’agricoltura.

La scoperta, avvenuta nella regione di Al-Jawf, è già diventata un punto di attrazione per i turisti amanti dell’archeologia. Forse si tratta di un primo tassello per poter scrivere un nuovo capitolo della nostra storia più antica.

via Asianews

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Interesting Discoveries/Youtube

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Maria Guagnin, archeologa presso il Max Planck Institute, non può che sorridere soddisfatta. La scoperta del suo team nel nord dell’Arabia Saudita nella regione di Al-Jawf ha dello sbalorditivo.

Si tratta di una dozzina di cammelli scolpiti nella roccia” ha raccontato “di dimensioni gigantesche e visibili da diversi metri di distanza. Purtroppo sono solo una parte di una grande scultura in bassorilievo che doveva ricoprire interamente la parete rocciosa”. Oltre ai cammelli si possono ancora vedere altri due animali - probabilmente asini o cavalli - che fanno capire la ricchezza dell’intera opera parietale.

Tenete presente che in quell’epoca, ovvero 8000 anni fa”, ha continuato Maria Guagnin “in molte regioni stava cominciando la cosiddetta “rivoluzione neolitica” che avrebbe portato l'umanità da nomade a stanziale. Sapere che in questa zona ci fosse una società così avanzata da realizzare opere artistiche di questa dimensione potrebbe far riscrivere alcune pagine della storia dell’umanità”.

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Notando le dimensioni colossali delle sculture all'interno della pietra, ci si potrebbe tranquillamente chiedere il perché di un’opera simile in quella determinata zona. 

Molto probabilmente le popolazioni nomadi vivevano in organizzazioni sparse nel territorio e distanti tra loro" ha risposto l’archeologa. "È quindi possibile che si trovassero per scambi e commerci in alcune città, o mercati. Questi centri - in quel tempo - dovevano essere così floridi da potersi permettere anche una decorazione urbanistica e templi propiziatori”.

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Non stupisce l’entusiasmo degli specialisti di settore per l’importante acquisizione culturale. Il governo locale, vista la scoperta, ha immediatamente colto l'occasione per valorizzare questo sito con finalità turistiche. Infatti, è stato raggiunto un accordo tra il Fondo del turismo saudita e alcuni importanti tour operator in modo da far raggiungere questo sito dal flusso turistico internazionale.

Il piano prevede la realizzazione di un'area di 50.000 metri quadri, con un resort di lusso da 200 appartamenti, ristoranti, negozi e strutture per le attività esterne. Il progetto non sarà concluso prima di un paio d'anni. Nel frattempo vale la pena documentarsi e studiare queste affascinanti civiltà del passato e, perché no, organizzare un bel viaggio culturale non appena i lavori saranno completati!

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