Stacca il frigorifero per caricare il cellulare: distrutte 1.000 dosi di vaccino anti-Covid

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di Lorenzo Mattia Nespoli

03 Giugno 2021

Stacca il frigorifero per caricare il cellulare: distrutte 1.000 dosi di vaccino anti-Covid
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Da quando la pandemia di Coronavirus ha iniziato a imperversare in tutto il mondo, gli sforzi più grandi compiuti da nazioni e team scientifici hanno sicuramente riguardato lo sviluppo di vaccini in grado di contrastare la patologia e mettere fine, nel minor tempo possibile, all'incubo che il Pianeta ha vissuto, e in parte sta ancora vivendo.

Ogni dose è importante, in questo senso, e può aiutare. C'è chi, tuttavia, per una banalissima necessità personale e per una buona dose di distrazione, ha provocato la distruzione di circa 1000 fiale. Come ha fatto? Semplice: scollegando dalla corrente elettrica il frigorifero dove erano riposte per mettere in carica il suo cellulare.

via Khaleej Times

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U.S. Secretary of Defense/Wikimedia - Not the actual photo

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È accaduto in Kirghizistan, e per la precisione in una clinica della capitale Bishkek, nel mese di aprile 2021. Il fatto, reso noto solo più tardi dal governo del Paese asiatico, ha riguardato appunto un migliaio di dosi del vaccino russo anti-Covid Sputnik V. Non c'è stato nulla da fare per recuperarle: dopo che qualcuno, all'interno della struttura, ha pensato di staccare il frigo per caricare il telefono, le fiale hanno perso la loro validità e l'unica cosa rimasta da fare è stato gettarle via.

Stando a quanto riportato dalle fonti locali, i vaccini facevano parte di un lotto di circa 20.000 dosi donato al Paese dalla Russia. Non è chiaro chi abbia materialmente causato l'incidente, né come sia stato possibile non rendersi conto che, staccando quel frigorifero, si sarebbe verificato un danno non certo trascurabile.

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hippopx - Not the actual photo

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Una volta reso noto l'episodio, le critiche non hanno tardato ad arrivare. In particolare, nel mirino dei commenti negativi, è finito il Ministro della Sanità Alimkadyr Beishenaliyev, contro il quale già era stato espresso disappunto a seguito di affermazioni che riguardavano un possibile "antidoto" non clinico e non verificato contro il Coronavirus, proposto grazie a una radice velenosa.

Sebbene in Kirghizistan i casi e i decessi non abbiano raggiunto le cifre toccate in altri Paesi del mondo, non è certo un bene perdere dei farmaci che, in questo momento, sono importanti e richiesti. Da un piccolo gesto a un grande danno, dunque: non possiamo che augurarci che la prossima volta si presti un po' più di attenzione!

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