Perù: le acque di un fiume densamente inquinato tornano cristalline a causa della quarantena

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di Lorenzo Mattia Nespoli

28 Aprile 2020

Perù: le acque di un fiume densamente inquinato tornano cristalline a causa della quarantena
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Gli effetti benefici della pandemia di Coronavirus sull'ambiente che ci circonda sono, ormai da mesi, visibili a tutti. Chiunque, da quando sono iniziati i blocchi delle attività e da quando alle persone non è stato consentito di uscire, ha notato una diminuzione mai vista prima di traffico e inquinamento. Senza contare gli animali che, approfittando dell'assenza degli uomini, si sono riappropriati di spazi dove prima era impossibile vederli.

Sebbene, come accennato, non si tratti di fenomeni "nuovi", è strabiliante constatare come, nel giro di poco tempo, l'ambiente riesca a mostrarsi in vesti del tutto nuove. Parlando di acque, ciò è molto evidente: i canali di Venezia non sono gli unici luoghi "bagnati" a essere tornati limpidi e cristallini. Qui vogliamo mostrarvi un fiume del Perù, il Rimac, da sempre stravolto per l'inquinamento ma che ora, senza attività umane, ha ritrovato il suo aspetto originario.

via RPP.pe

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Il Rimac attraversa Lima, la capitale peruviana, un distretto densamente abitato. Non è difficile immaginare i livelli d'inquinamento che un corso d'acqua del genere possa raggiungere in condizioni normali. Il fiume, infatti, è stato da tempo così inquinato che, a causa delle sue acque, non sono mancate epidemie fra le popolazioni che abitano lungo il corso. Ora, tutto questo sembra essere scomparso, o quantomeno in pausa.

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Il motivo è proprio la pandemia e la conseguente quarantena, che ha fatto tornare cristalline le acque del Rimac, come mai, in tempi recenti, erano state. I rifiuti scaricati dagli uomini nelle sue acque sono drasticamente calati, e ciò ha influito moltissimo sui livelli d'inquinamento. Le piogge, poi, hanno contribuito a purificare ancora di più il fiume, aumentando la purezza delle sue acque già meno torbide per la mancanza di rifiuti.

Non c'è dubbio che l'emergenza in cui ci troviamo ha permesso di osservare, in tutta la sua drammaticità, l'impatto dell'uomo sulla natura. Il Pianeta che ci ospita, l'unico che abbiamo dove vivere, è pesantemente minacciato e plasmato da tante persone che, in modo sconsiderato, continuano ad agire come se ne fossero gli unici padroni. L'auspicio è che questa triste esperienza possa farci riflettere su un necessario cambio di rotta.

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