Che cos'è la corrente Amoc e perché sta facendo preoccupare così tanto gli esperti
Che il clima del nostro Pianeta stia subendo profondi cambiamenti è cosa purtroppo nota. Con una frequenza molto più alta che in passato assistiamo a fenomeni che definire estremi sarebbe riduttivo. E non stiamo parlando solo di riscaldamento delle temperature, scioglimento dei ghiacci o sbalzi termici e stagioni con caratteristiche anomale.
Quello che preoccupa i ricercatori, stando a un recente articolo pubblicato sulla rivista Nature, è l'andamento della corrente denominata Amoc, ossia un sistema di correnti oceaniche che provvedono a regolare il calore nell'emisfero nord e, in parte, anche in quello sud. Cosa sta succedendo a questo importante fattore climatico? Semplice, e allo stesso tempo preoccupante: si sta indebolendo come mai prima d'ora, creando squilibri che potrebbero aggravare una situazione già compromessa.

La corrente Amoc (Atlantic Meridional Overturning Circulation) è, stando a quanto si legge su Nature, uno dei fattori più importanti che regolano il clima e il calore sulla Terra. Non è difficile comprendere che, se cambia e si indebolisce, può cambiare praticamente tutto, e il Pianeta potrebbe conoscere fenomeni che non ha mai sperimentato fino a questo momento.
La Amoc è caratterizzata da due flussi d'acqua, uno superficiale, più caldo e diretto a settentrione, e l'altro più freddo e diretto verso sud. Questo sistema di correnti, di cui fa parte anche la famigerata Corrente del Golfo, riesce, per la sua enorme portata, a condizionare il clima di molte zone, temperature e venti compresi. Ecco perché, se dovesse indebolirsi del tutto o invertire la sua tendenza, si creerebbero fenomeni di squilibrio climatico mai sperimentati in certe latitudini.
Grazie alla Amoc, ad esempio, la parte occidentale dell'Europa riesce a essere più mite in inverno rispetto alle corrispettive latitudini dell'America. Ora, l'allarme lanciato da un team di ricercatori tedeschi, irlandesi e inglesi è relativo a una sua estrema debolezza.
Analizzando i dati del passato è emerso che, dopo un periodo di relativa stabilità, la Amoc ha cominciato a perdere forza a partire dal XIX secolo. A questa perdita ne è seguita poi una ulteriore, molto più rapida e marcata, che si è evidenziata dalla metà del XX secolo. Dunque da quando le attività dell'uomo hanno cominciato a farsi sempre più pressanti e dannose sull'ambiente terrestre. Dal 2000 in poi, come se non bastasse, la situazione della Amoc è peggiorata ulteriormente.
In tutto questo, fenomeni già noti come lo scioglimento dei ghiacci di sicuro non aiutano, poiché fanno finire in mare grosse quantità di acqua dolce, che interferiscono con i meccanismi delle correnti che regolano le temperature. Groenlandia e territori canadesi stanno immettendo acqua non salata nell'Oceano Atlantico a ritmi rapidi e mai visti, e i dati parlano di una situazione di non ritorno.
In estate, dunque, ci riscalderemo sempre di più, mentre in inverno il clima si farà sempre più rigido. Allarmismi a parte, questa è la situazione con cui tutti dobbiamo fare i conti.
Lascia il tuo commento!