Coronavirus, il Regno Unito inizia a sperimentare un vaccino sugli uomini: potrebbe essere pronto in autunno

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di Lorenzo Mattia Nespoli

22 Aprile 2020

Coronavirus, il Regno Unito inizia a sperimentare un vaccino sugli uomini: potrebbe essere pronto in autunno
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Quello del vaccino contro il Coronavirus è probabilmente l'argomento più dibattuto e che suscita maggiore interesse nel mondo scientifico - e non - da quando è iniziata l'epidemia. Sono molti, in giro per il mondo, i team di ricerca che stanno lavorando senza sosta per trovare un modo efficace per contrastare questo terribile nemico che stiamo combattendo, e fortunatamente qualcosa di concreto sembra già muoversi.

È di queste ore la notizia che il Regno Unito inizierà a breve i test sugli esseri umani di quello che sembra essere un potenziale e promettente vaccino contro il Coronavirus, un farmaco che potrebbe essere disponibile entro l'autunno 2020.

via Independent

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John Keith/Wikimedia

John Keith/Wikimedia

Il vaccino è stato sviluppato dall'Università di Oxford, da una squadra guidata dalla professoressa Sarah Gilbert. Proprio i ricercatori impegnati nella sua messa a punto si sono detti fiduciosi sul fatto che la produzione su larga scala potrebbe partire già nel mese di settembre 2020

L'Imperial College di Londra ha chiesto alle persone in buona salute, di età compresa tra 18 e 55 anni, di prendere parte allo studio e di offrirsi, ottenendo in cambio una somma di denaro, per testare il nuovo antidoto alla Covid-19. Si stima che, in totale, il vaccino inglese sarà sperimentato su oltre 500 individui.

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Kaofenlio/Wikimedia

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Il farmaco in sé, denominato ChAdOx1 nCoV-19, è il risultato di una mutazione genetica di un comune virus del raffreddore, opportunamente indebolito per far sì che non si sviluppi nell'uomo. Matt Hancock, Segretario di Stato alla Salute, si è detto molto fiducioso su questa nuova sperimentazione: il vaccino, secondo il politico britannico, potrebbe essere il modo migliore per combattere a lungo termine il Coronavirus. Non resta che augurarsi che sia proprio così: prima troveremo un antidoto e prima potremo intraprendere una nuova fase in cui sarà l'uomo a controllare il virus, e non viceversa.

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