Non esiste alcun pericolo di contagio da Coronavirus causato dalla tecnologia 5G: la conferma della scienza

di Simone Fabriziani

10 Aprile 2020

Non esiste alcun pericolo di contagio da Coronavirus causato dalla tecnologia 5G: la conferma della scienza
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Prima è partita come un'illazione che non presentava inizialmente prove scientifiche tangibili, poi è diventata teoria complottistica di prim'ordine, fino a sfociare in fake news: ebbene, possiamo confermarvi con certezza che no, il 5G non provoca o alimenta il contagio da Covid-19. Lo conferma, in primis, un articolo pubblicato da BBC, dove la correlazione tra modalità di contagio da Coronavirus e uso del 5G nel proprio smartphone è praticamente pari a zero.

via BBC

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Christoph Scholz/Flickr

Christoph Scholz/Flickr

Il falso mito presumibilmente ha preso piede quando un medico belga ha collegato i "pericoli" della tecnologia 5G al virus durante un'intervista a gennaio, trasformatasi poi in disinformazione e poi in credenza senza alcuna base scientifica confermata. Ricordiamo velocemente le caratteristiche del 5G e come funziona: la differenza tra 5G e le precedenti generazioni di servizi mobili (4G, 3G) è che queste ultime utilizzano frequenze radio più basse (al di sotto dell'intervallo 6 gigahertz ), mentre il 5G utilizza anche frequenze nell'intervallo 30–300 gigahertz .

Nella gamma 30-300 gigahertz, non c'è abbastanza energia per spezzare i legami chimici o rimuovere gli elettroni quando vengono a contatto con i tessuti umani, pertanto, questa gamma viene definita radiazione elettromagnetica "non ionizzante". Le radiazioni possono entrare in contatto con la pelle, ad esempio, quando mettiamo un cellulare 5G all'orecchio per effettuare una chiamata, ma non possono in alcun modo penetrare nella pelle o consentire a un virus di penetrare nella pelle. Non ci sono prove scientifiche di alcun tipo che suggeriscono che le frequenze radio 5G causino o esacerbino la diffusione del coronavirus.

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Pxhere

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Ricordiamo che il COVID-19 si diffonde attraverso piccole goccioline rilasciate dal naso o dalla bocca di una persona infetta quando tossiscono, sputano, starnutiscono, parlano o espirano. La trasmissione avviene quando le goccioline entrano in contatto con il naso, gli occhi o la bocca di una persona sana.

Quindi, se una persona infetta parla attraverso un telefono vicino alla bocca, un numero sufficiente di gocce può atterrare sulla sua superficie per renderlo in grado di diffondere il virus. Questo è il motivo per cui non è consigliabile condividere i cellulari durante una pandemia; ma tutto ciò non ha nulla a che vedere il 5G.

In definitiva: no, non esiste quindi alcuna correlazione scientificamente provate che tra la tecnologia 5G e il contagio da Covid-19.

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