In Romania, questo "Cimitero Allegro" ricorda i defunti con colori vivaci, poesie ironiche e dipinti stilizzati

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di Lorenzo Mattia Nespoli

20 Febbraio 2020

In Romania, questo "Cimitero Allegro" ricorda i defunti con colori vivaci, poesie ironiche e dipinti stilizzati
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A chiunque, pensando a un cimitero, viene certo in mente un luogo allegro, colorato, in cui poter addirittura lasciarsi andare a un sorriso. Del resto, in questi posti sono sepolti i defunti, spesso nostri parenti o conoscenti dei quali andiamo, di tanto in tanto, a onorare il ricordo.

E spesso è proprio questo ricordo a metterci tristezza, magari perché ne ricordiamo qualità e positività che, purtroppo, non ci sono più. Eppure, al mondo esiste un cimitero in cui recarsi è un vero divertimento, che supera qualsiasi grigiore, solennità e atmosfera cupa che di solito regna in luoghi così. Si trova in Romania, e non è un caso che si chiami "Cimitero che ride".

via Atlas Obscura

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Pixi/Wikimedia

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Tombe monocolore, frasi commoventi sulle lapidi, atmosfere che restituiscono un senso di assoluta tristezza: tutti, in un cimitero, siamo stati a contatto con situazioni del genere. Al Cimitirul Vesel, però, si respira tutta un'altra aria. Certo: i defunti ci sono per davvero, ma in questo piccolo camposanto del paese di Săpânţa, in Transilvania, sono ricordati in un modo davvero particolare.

Ogni tomba, infatti, è scolpita e dipinta con scene di vita della persona che vi è sepolta; i colori sono allegri e le figure stilizzate, quasi a mo' di caricature. Il tutto è accompagnato da frasi e poemi umoristici che descrivono aneddoti del defunto di turno. Proprio così: i morti del Cimitirul Vesel sono stati, proprio come tutti, persone, con i loro pregi, i loro difetti, le loro abitudini e le loro manie.

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Paf/Wikimedia

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Così, ben oltre qualsiasi "idealizzazione" che spesso si fa quando muore una persona, dimenticandone difetti o circostanze particolari, in questo originale camposanto possiamo leggere frasi come "sotto questa croce giace la mia povera suocera. Cercate di non svegliarla, perché, se torna a casa, morderà la mia testa". Oppure: "la grappa è un veleno puro, che porta pianto e tormento. Anche a me li ha portati, e mi ha messo la morte sotto i piedi".

Insomma: dettagli e battute che di certo non ci aspetteremmo in un cimitero. Tanto meno ci si aspetterebbe, entrando in un luogo come questo, un colpo d'occhio pieno di colori sgargianti e scene dipinte. L'artista, poeta e falegname Stan Ioan Pătraş, che ha creato il cimitero nella prima metà del Novecento, non esitò a descrivere nel bene e nel male, con pochi versi, la vita dei suoi compaesani defunti.

Aw58/Wikimedia

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E, se ad alcuni un cimitero come questo può sembrare stravagante, magari offensivo, è bene ricordarsi che, per le antichissime popolazioni tribali della Dacia, la morte era un modo per accedere alla felicità eterna, dunque un momento tutt'altro che cupo e triste. Quindi: perché non tingerlo di giallo, blu, rosso, verde e "condire" il tutto con aneddoti, scene dipinte, poesie divertenti e auto-ironiche? Al Cimitirul Vesel si può, e il risultato è un luogo che fa dimenticare, almeno per un po', la tristezza di una perdita.

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