L'ONU suggerisce di ridurre il consumo di carne per contrastare i cambiamenti climatici

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di Claudia Melucci

21 Gennaio 2020

L'ONU suggerisce di ridurre il consumo di carne per contrastare i cambiamenti climatici
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Stiamo toccando con mano i devastanti effetti dei cambiamenti climatici, dall'innalzamento delle temperature in aree divenute a rischio desertificazione, ai fenomeni meteorologici sempre più intensi e devastanti. Ma gli effetti non finiscono qui e a risentirne saranno presto molti più aspetti della vita umana. I cambiamenti climatici infatti inevitabilmente andranno a scontrarsi con l'agricoltura e l'allevamento, cruciali per la sopravvivenza del genere umano. Stavolta è l'ONU a parlare chiaro e a lanciare un appello: bisogna consumare meno carne.

via Nature

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Che cosa c'entra la carne con i cambiamenti climatici? La produzione di carne, in poche parole, non è sostenibile e priva l'ambiente di risorse essenziali per la prosecuzione della vita sulla Terra. 

Allevare un numero di animali per soddisfare la domanda di carne globale richiede una quantità d'acqua impressionante: circa 15 mila litri di acqua per ogni chilogrammo di carne di manzo, tenendo conto che una stima precisa è molto complicato da indicare, ma bisogna tener conto di tutta l'acqua impiegata, a partire dall'irrigazione del foraggio, all'acqua necessaria alla pulizia degli impianti di produzione. 

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Inoltre gli allevamenti intensivi sono in cima alle cause dello sfruttamento del suolo naturale, il quale viene privato di alberi e di tutti gli ecosistemi.

Per questi motivi l'ONU raccomanda di moderare nell'immediato il consumo di carne e latticini: perché semplicemente è una delle soluzioni più concrete che potrebbero invertire il senso di marcia del nostro Pianeta, che si dirige inesorabilmente verso una condizione poco compatibile con la vita umana. In questo momento storico in cui acqua e suolo naturale iniziano a scarseggiare, siamo chiamati a modificare le nostre abitudini alimentari per il solo nostro ed unico interesse.

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