Questo braccio robotico ispirato a Star Wars permette agli amputati di recuperare il senso del tatto

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di Lorenzo Mattia Nespoli

29 Luglio 2019

Questo braccio robotico ispirato a Star Wars permette agli amputati di recuperare il senso del tatto
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Quando si parla di tecnologia, spesso vengono alla mente i moltissimi dispositivi elettronici da cui siamo circondati, sempre più intelligenti e in grado di eseguire un numero di operazioni impensabile fino a qualche anno fa.

Tuttavia, il progresso tecnologico non è solo questo. I ritrovati in questo campo possono tornare utili in una grande varietà di situazioni, da quelle di svago a quelle più serie. Ed è proprio in questa seconda casistica che rientra l'invenzione di cui stiamo per parlarvi: in particolare, si tratta di un incredibile ritrovato che sta rivoluzionando il mondo delle protesi degli arti.

via Science Robotics

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University of Utah

University of Utah

In questo campo, sono sempre più diffuse le protesi robotiche. Si tratta di veri e propri arti che replicano fedelmente quelli umani, e che permettono a chi le indossa di poter tornare a compiere tutta una serie di operazioni non più eseguibili, ritrovando un po' della serenità perduta.

Il problema maggiore di questi arti costruiti in laboratorio è la mancanza di senso del tatto, un elemento fondamentale per garantire il nostro controllo motorio e la forza di presa. Passi avanti verso una rivoluzione, però, sembrano già essere realtà. Ed è qui che entra in gioco il braccio Luke, chiamato così in onore del celebre eroe di Star Wars Luke Skywalker.

Come molti sapranno, il personaggio della saga fantascientifica ha un braccio robotico. Bene, partendo da questo suo arto finto immaginario, gli ingegneri biomedici dell'Università dello Utah ne hanno realizzato uno vero, che riesce a riprodurre la capacità di "sentire" ciò che si tocca.

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University of Utah/YouTube

University of Utah/YouTube

Ma come fa Luke a restituire tale senso? Nei 15 anni di sviluppo, i tecnici della Mobius Bionics hanno implementato 100 micro-elettrodi collegati ai nervi della parte superiore del braccio. In questo modo, può essere stimolato il nervo periferico. Grazie poi a degli specifici sensori che imitano il senso del tatto, i segnali possono arrivare direttamente al cervello, e alle sue zone che controllano gli arti attraverso il sistema nervoso.

Dunque, quando l'utilizzatore pensa di muovere il braccio e la mano, può farlo e, con l'aggiunta dei sensori di cui Luke è dotato, potrà anche avere il senso tattile di ciò che tocca. In quel momento, una raffica di segnali viene inviata dai nervi al cervello, interfacciandosi con le attività neurali di ognuno.

Occorre un po' di allenamento, è vero, ma gli esperimenti già fatti hanno restituito ottime prospettive. Chi ha indossato Luke, ha potuto sbucciare della frutta, maneggiare uova e oggetti fragili e morbidi e sentire la mano di un'altra persona nella sua. È il caso di Keven Walgamott, che ha perso la mano sinistra e parte del braccio in un incidente, e si offerto volontario per testare il futuristico braccio robotico, dicendosi commosso dalla sua efficacia.

Mobius Bionics

Mobius Bionics

Sebbene si tratti ancora di un prototipo, le speranze sulla diffusione massiccia di una protesi come Luke sono altissime. Gli sviluppatori, infatti, mirano a implementarne una sua versione wireless, che non debba necessariamente essere collegata a un computer esterno. Inoltre, si stanno concentrando sulla possibilità di intervenire sulla percezione del dolore e della temperatura.

Così facendo, i partecipanti alla sperimentazione - e non solo - avranno la possibilità concreta di tornare a casa con il loro braccio... fantascientifico, migliorando la loro qualità della vita e sentendosi un po' degli eroi alla Star Wars!

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