Disastro ambientale nell'Artico: incendi indomabili devastano oltre 800 mila ettari di foreste

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di Marco Renzi

26 Luglio 2019

Disastro ambientale nell'Artico: incendi indomabili devastano oltre 800 mila ettari di foreste
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Il fenomeno dell'innalzamento delle temperature interessa tutto il nostro pianeta, ma esistono regioni in cui i suoi effetti sono più evidenti. Tra queste vi è sicuramente l'estremo nord, l'Artico, il cui fragile equilibrio naturale non riesce ad adattarsi a cambiamenti così repentini.

Oltre allo scioglimento dei ghiacci (di cui avrete certamente visto contributi fotografici), vi è un'altra minaccia che incombe su queste remote regioni: gli incendi delle foreste. Sia chiaro, non è una novità che nelle regioni nordiche divampino incendi in estate, ma come sempre è la portata del fenomeno a fare spavento.

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Pierre Markuse/Flickr

Pierre Markuse/Flickr

Le temperature roventi che hanno interessato l'anno 2019 hanno creato un terreno adatto al diffondersi degli incendi. Così, quando sono arrivati i fulmini ad innescare la scintilla, le conseguenze sono state disastrose. Sono andati in fumo oltre 800.000 ettari di foreste di Groenlandia, Siberia e Alaska.

Questo fenomeno, talmente devastante da poter essere visto dallo spazio, è stato facilitato dall'assenza di precipitazioni ed umidità, dai venti e dalla natura del terreno. I terreni di torba, che in queste zone abbondano, sono infatti particolarmente adatti alla diffusione del fuoco, poiché bruciano molto in profondità e la combustione dura per settimane, se non mesi.

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NASA Earth Observatory/Joshua Stevens

NASA Earth Observatory/Joshua Stevens

Tutto ciò ha reso gli incendi praticamente indomabili: sono finiti nell'atmosfera 100 megatoni di CO2, una quantità mastodontica destinata ad aumentare. Così, mentre la fauna e la flora – come potete immaginare – subiscono danni inimmaginabili, l'enorme emissione di gas serra pone le basi per un ulteriore innalzamento delle temperature globali. Una tragica reazione a catena che non promette nulla di buono.

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