Questa immagine sta infastidendo migliaia di persone, e c'è una spiegazione ben precisa

di Simone Fabriziani

12 Giugno 2019

Questa immagine sta infastidendo migliaia di persone, e c'è una spiegazione ben precisa
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Se anche voi provate enorme senso di disagio o disturbi più accentuati come nausea e mancamenti alla vista di modelli regolari di buchi o di immagini di fori allineati potreste non saperlo ed essere affetti da quel disturbo a cui Internet ha dato un nome "non ufficiale" nel 2005 con tripofobia.

Le immagini del gran lavoro che sta compiendo un picchio per cercare di nascondere la sua fornitura di ghiande all'interno degli innumerevoli fori di un albero sta difatti mandando fuori di testa moltissimi utenti di Twitter.

via NCBI

Le immagini che causano questo disturbo non riconosciuto dalla medicina tradizionale possono avere come oggetto ad esempio le ali di una farfalla o l'alveare di un'ape, così come oggetti artificiali come dei pattern ripetitivi di fori o buchi, come anche semplicemente delle cannucce affiancate una dopo l'altra. Non è dunque raro nei casi di tripofobia provare dei sintomi psicofisici come l'ansia, fastidi corporei legati alla pelle come ad esempio prurito e reazioni fisiologiche come la nausea.

Non è quindi un caso che le immagini, seppur curiose, del laborioso picchio che stipa le sue ghiande all'interno di un albero forato stia riaccendendo il dibattito a cavallo tra psicologia e medicina alternativa.

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Nonostante la medicina attuale non la abbia ancora riconosciuta come fobia catalogata nella letteratura specialistica, molte sono state le ipotesi di vari studiosi sulla natura del disturbo; la più accreditata è quella fornita da Arnold Wilkins che in un articolo su The Conversation ha affermato a tal proposito: "immagini con queste caratteristiche richiedono un maggiore impegno del cervello, per essere elaborate. Richiedono, senza uno scopo razionale, più ossigeno: un lavoro inutile, che crea disagio". Lo studioso vorrebbe iniziare una ricerca monitorando i livelli di ossigeno nel cervello quando si guardano le immagini. "Forse il disagio e la repulsione agiscono da meccanismi di difesa automatici proprio per evitare l'eccessiva ossigenazione del cervello." Che dunque sia tutta una questione di difficoltà del cervello umano di analizzare vari pattern matematici?

La scienza non ha ancora saputo dare una risposta all'enigma della tripofobia. Sappiamo soltanto che questo innocuo picchio ha messo a disagio buona parte dei Internet, e non è poco.

Source: 

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