Questa azienda produce una plastica biodegrabile al 100% a partire dai semi degli avocado

di Alberto Ragazzini

09 Febbraio 2019

Questa azienda produce una plastica biodegrabile al 100% a partire dai semi degli avocado
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Probabilmente la prima cosa che viene in mente pensando all'avocado è la salsa guacamole, famosissima in tutto il mondo e tramandata fino ad oggi dalle popolazioni azteche.

C'è chi però dall'avocado è riuscito a fare ben altro. Dal nocciolo un'azienda messicana è riuscita a sintetizzare un composto molecolare dal quale è stato creato un biopolimero modellabile a piacimento. Ha così ottenuto una bioplastica completamente a impatto zero, non inquinante e amica dell'ambiente. 

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Biofase/Facebook

Biofase/Facebook

La plastica è un materiale fin troppo utilizzato per gli imballaggi e come contenitore per sostanze e liquidi. Una società che ha sede in Messico ha avuto una brillante idea e ha creato un'alternativa ecologica alla plastica che si ottiene dalla trasformazione dei semi di avocado.

L'azienda che si occupa della produzione di questa bioplastica è la Biofase, che fin dal 2012 utilizza i noccioli di questo frutto per realizzare una speciale plastica completamente biodegradabile. Il suo ideatore si chiama Scott Mungía, un giovane ingegnere chimico che ha impiegato circa un anno e mezzo di ricerche per estrarre il composto molecolare che ha portato al biopolimero dal seme di avocado.

Il composto viene modellato per creare posate, cannucce, ed altri prodotti che tipicamente vanno a disperdersi negli ambienti naturali.

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MaxPixel

MaxPixel

La bioplastica a base di avocado si degrada dopo soltanto 240 giorni di esposizione agli agenti atmosferici, al contrario della controparte fossile che potrebbe impiegare anche più di 100 anni per essere smaltita.

Ad oggi l'azienda produce circa 700 tonnellate di questo materiale al mese. La scelta dei semi di avocado non poteva poi che essere più giusta: il Messico ne è infatti uno dei maggiori produttori al mondo tanto che ogni anno se ne accumulano tonnellate che vengono bruciate nelle discariche.

Facendo in questo modo non solo si evitano gli sprechi di questo frutto, ma si aiuta il pianeta a risolvere il problema sempre più grave dello smaltimento dei rifiuti plastici.

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