I ricercatori sono riusciti a trasformare le cellule del tumore al seno in grasso per tentare di bloccarne la diffusione

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di Claudia Melucci

15 Gennaio 2019

I ricercatori sono riusciti a trasformare le cellule del tumore al seno in grasso per tentare di bloccarne la diffusione
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Per la prima volta, i ricercatori sono riusciti a convertire le cellule del cancro al seno in cellule adipose, o più semplicemente in grasso. Grazie a questa trasformazione, non solo il tumore smette di proliferare, ma è stato visto anche che non ha possibilità di intraprendere la trasformazione inversa, e quindi di tornare ad essere cellula tumorale. A permetterlo sarebbero due farmaci già approvati e per questo motivo non dovrebbe essere molto complicato procedere con i test sui pazienti. 

via Cell

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pixabay.com

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I ricercatori hanno inizialmente approfondito un meccanismo che si mette in atto ogni qual volta una ferita sulla pelle deve rimarginarsi: le cellule dell'epitelio si trasformano in cellule staminali (mesenchima) che possono dare origine ad una varietà di tessuti, tra cui l'epitelio stesso. 

Era già noto che i tumori sfruttassero questo meccanismo per proliferare nel corpo attraverso le metastasi, così come anche il meccanismo inverso. 

I ricercatori hanno preso in esame dei topi da laboratorio impiantati con una forma aggressiva di tumore al seno umano, e li hanno trattati con due farmaci: uno impiegato nella cura del diabete – il rosiglitazone – e il trametinib, una terapia per il cancro.

Con la somministrazione di questi farmaci, quando le cellule tumorali seguivano la trasformazione, invece di generare altre cellule cancerose si trasformavano in cellule adipose. Non solo, ma una volta completata la transizione in grasso non c'è stato alcun caso che le cellule tumorali siano tornate ad essere maligne.

 

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National Cancer Institute/Wikimedia

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Il gruppo di ricerca ha annunciato con entusiasmo la scoperta, ma ha messo in luce altri fattori che dovranno sicuramente essere verificati: prima di tutto, la trasformazione di adipe non è riuscita con tutti i tipi di cancro, ma ha dato risultati schiaccianti solo con il tumore al seno. Inoltre, già in passato è stato visto come un successo sui topi non è detto sia replicabile sugli umani.

Nonostante tutto, i ricercatori rimangono molto fiduciosi: il fatto che i due farmaci utilizzati nell'esperimento siano già approvati dalla FDA non dovrebbe complicare molto il passaggio a test su umani, che potrebbero portare comunque a risvolti inaspettati. 

I ricercatori hanno raggiunto un traguardo eccezionale nella storia della ricerca di una cura contro il cancro: non si tratta di una terapia, non ha salvato ancora nessuna vita umana, ma ciò non toglie che non si debba essere speranzosi per il futuro. 

 

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