Lavorare con un collega antipatico può arrivare a toglierti il sonno, rivela uno studio

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di Marco Renzi

28 Dicembre 2018

Lavorare con un collega antipatico può arrivare a toglierti il sonno, rivela uno studio
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I disturbi del sonno sono forse tra i più comuni, a causa della vita sempre più irregolare e allo scombussolamento del ritmo notte/giorno. I fattori che scatenano l'insonnia possono essere molteplici, riconducibili per lo più a problemi di natura psicologica. Stress, preoccupazioni, malumori... tutto può contribuire a privarci del gratificante e prezioso riposo notturno.

Una nuova ricerca della Portland State University, pubblicata sulla rivista Occupational Health Science e guidata dalla professoressa di psicologia Charlotte Fritz, ha rilevato come anche i colleghi di lavoro possano influenzare in maniera sostanziale la qualità e la quantità del sonno.

via Pdx.edu

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Molti di noi – o almeno così speriamo – svolgono un lavoro che amano, o sono circondati da un ambiente lavorativo piacevole che alleggerisce le giornate interminabili e faticose. Ma se così non è, e ci si trova a relazionarsi con colleghi rumorosi, sarcastici o poco amichevoli, gli effetti sulla qualità della vita possono essere molto visibili.

Il nostro cervello è molto suscettibile agli stimoli negativi: ricorda molto più facilmente le "ferite" rispetto alle emozioni positive. Per questo lo strascico derivante da una battuta fuori posto o da un atteggiamento sgradevole può andare ben oltre l'orario lavorativo ed inseguirci fin sotto le coperte.

Come rilevano i ricercatori, l'effetto è così forte che può influenzare anche il sonno del nostro partner, attraverso un processo di osmosi che aumenta quando la coppia lavora nello stesso ambito. Se il partner fa il nostro stesso lavoro, sa esattamente in che modo un collega può essere offensivo o fastidioso, e può assorbire il nostro malessere. D'altra parte però, sottolinea la dottoressa Fritz, questo tipo di partner "collega" può compensare meglio con il proprio aiuto e i propri consigli, alimentando un salutare percorso di problem-solving.

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Alyssa L. Miller/Flickr

Alyssa L. Miller/Flickr

Per quanto riguarda i datori di lavoro, secondo Fritz lo studio deve incoraggiare ad attuare una politica di tolleranza zero: ogni atteggiamento distruttivo o negativo dei dipendenti dovrebbe essere rilevato e – se lede la libertà altrui – redarguito.

Trascorriamo nell'ambiente lavorativo una percentuale altissima del tempo che abbiamo a disposizione nella vita: se un collega e l'ambiente in generale arrivano addirittura a toglierci il sonno, non c'è promozione o stipendio che possa ripagarci!

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