L'arte dei muretti a secco: da oggi sono patrimonio Unesco dell'umanità

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di Claudia Melucci

29 Novembre 2018

L'arte dei muretti a secco: da oggi sono patrimonio Unesco dell'umanità
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I muretti a secco sono patrimonio dell'Umanità; lo ha confermato l'Unesco, che ha scelto di dare libero accesso alla pratica agricola, una delle poche in tutto il vasto repertorio del patrimonio umanitario. L'Italia non è l'unico Paese caratterizzato da migliaia di chilometri percorsi dai muretti a secco; questa particolare tecnica di costruzione è presente anche in Croazia, a Cipro, in Francia, in Grecia, in Slovenia in Spagna e in Svizzera.

Un esempio di manifattura umana completamente in sintonia con l'ambiente, tanto da rendere addirittura più sicuri i terreni in cui è presente. Un riconoscimento simile era dovuto!

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Giorgio Leggio/Wikimedia

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In inglese si chiama dry stone walling, in italiano muretto a secco; è il particolare tipo di recinzione e strumento di contenimento del terreno che caratterizza tutta l'Italia, dal nord al sud. Si possono ritrovare, infatti, nella campagna pugliese, come nella zona delle Cinque Terre, in Valtellina, come lungo la costiera amalfitana.

 

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Gdiquattro/Wikimedia

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I muretti a secco vengono costruiti senza l'impiego di alcuna malta; le singole pietre vengono incastrate con maestria l'una nell'altra, al massimo utilizzando un po' di terra asciutta. Negli anni passati – si tratta di una tecnica risalente fin ai primi insediamenti umani – è stata utilizzata sia per scopi abitativi, che per ragioni agricole; i muretti a secco, infatti, potevano servire per delimitare un terreno oppure per contenere i terrazzamenti di un lotto scosceso.

Wikimedia commons

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L'Unesco, oltre a riconoscere la costruzione dei muretti a secco come un'arte vera e propria, ha sottolineato anche come queste costruzioni si siano rivelate fondamentali nella prevenzione di valanghe e slavine, ai giorni d'oggi sempre più frequenti a causa del clima e della poca manutenzione delle aree agricole. 

pixabay.com

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I muretti a secco entrano così a far parte dei patrimoni immateriali dell'umanità, che racchiude tutte quelle tradizioni trasmesse di generazione in generazione, che conservano la diversità culturale. Sono 9 i beni immateriali italiani entrati a far parte del patrimonio umanitario; da ora, insieme all'arte dei pizzaiuoli napoletani e la dieta mediterranea, ci saranno anche gli splendidi muretti a secco. 

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