Una pillola che cancella gli effetti della sbornia : ecco la terapia sperimentale che divide l'opinione pubblica

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di Claudia Melucci

15 Maggio 2018

Una pillola che cancella gli effetti della sbornia : ecco la terapia sperimentale che divide l'opinione pubblica
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Nonostante l'assunzione di alcol sia una consuetudine per l'uomo fin dai tempi più antichi, nessuno ha mai escogitato una soluzione per gli effetti della sbornia dopo un'ubriacatura. Lungi dal voler incentivare l'abuso di alcol, una terapia simile terrebbe lontani gli effetti collaterali dell'alcol dannosi per l'organismo e permetterebbe di bere bevande alcoliche senza ubriacarsi. A progettare una pillola anti sbornia è stato il professor Yunfeng Lu, docente all'Università della California.

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L'abuso di alcol è tra le prima cause di morte prematura, conducendo a seri problemi cardiovascolari e allo sviluppo di tumori al fegato.

L'abuso di alcol è tra le prima cause di morte prematura, conducendo a seri problemi cardiovascolari e allo sviluppo di tumori al fegato.

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Il corpo umano metabolizza l'alcol in modo naturale, attraverso l'azione di una classe di enzimi, ma questo processo è accompagnato da indesiderati effetti collaterali tra cui mal di testa, sensazione di nausea e vomiti.

La pillola sintetizzata dal professor Yunfeng Lu non solo potrebbe aiutare a superare gli effetti di una serata acolica più velocemente, ma trova impiego anche nel trattamento delle intossicazioni da alcol etilico più gravi. La pillola non è niente di più di un concentrato di enzimi, gli stessi che si trovano nelle cellule del fegato e che agiscono nel corpo umano nel metabolismo dell'alcol. 

La pillola, contenente tre tipi di enzimi, è stata pensata per convertire l'alcol in sostanze meno nocive per l'organismo umano, prima di essere espulse dal corpo. La parte più difficile nella realizzazione di questa idea era far far arrivare la capsula direttamente nel fegato, dove avviene la metabolizzazione dell'alcol. 

A tal fine, il professore ha 'incartato' ogni enzima in un guscio, a loro volta inseriti in delle nanocapsule: quest'ultime sono state fatte poi arrivare al fegato di alcuni topi da laboratorio attraverso il sistema circolatorio. Quello che accaduto è che i topi che avevano ricevuto il trattamento hanno superato molto più velocemente gli effetti dell'ubriacatura: il livello dell'alcol nel sangue era più basso del 45%, ed anche le concentrazioni dell'acetaldeide, un composto estremamente tossico per l'organismo, canceroso e responsabile del rossore della pelle di chi ha bevuto, sono rimaste inaspettatamente basse. 

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U.S. Air Force photo illustration/Senior Airman Jose L. Hernandez-Domitilo

U.S. Air Force photo illustration/Senior Airman Jose L. Hernandez-Domitilo

Dunque la pillola sembra essere una soluzione anche per proteggere il fegato e gli altri organi dall'assunzione di alcol. Ora gli studi stanno indagando sugli effetti collaterali della pillola, che dovrebbe agire esclusivamente sul metabolismo dell'alcol. 

Chiaramente, l'introduzione di una pillola simile si scontrerebbe con l'opinione pubblica, divisa tra coloro che sosterrebbero che in tal modo si promuoverebbe l'abuso di alcol e coloro che invece vedrebbero solo una terapia per il trattamento delle intossicazioni da alcol etilico. La stessa divisione si è avuta riguardo alla pillola del giorno dopo o quella abortiva che, nonostante gli iniziali sospetti, non si è dimostrata poi essere un incentivo ai rapporti sessuali non protetti. 

Al momento, però, la pillola anti sbornia si tratta solo di un esperimento: quello su cui possiamo star certi, intanto, è che si dovrebbe fare molto di più nell'educazione contro l'abuso di alcol e droghe, a prescindere che ci sia o meno una terapia che faccia passare il mal di testa più velocemente.

 

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