I ricercatori hanno scoperto un legame inquietante tra il virus della mononucleosi e 7 malattie autoimmuni

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di Claudia Melucci

02 Maggio 2018

I ricercatori hanno scoperto un legame inquietante tra il virus della mononucleosi e 7 malattie autoimmuni
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Le malattie autoimmuni sono quelle patologie in cui si verifica che il corpo umano attacca alcuni suoi tessuti, riconoscendo quest'ultimi come degli estranei verso cui difendersi. Un meccanismo molto complicato che ancora oggi tiene impegnati i ricercatori che studiano per comprenderne le cause ed eventuali tecniche di prevenzione: a riguardo, un gruppo di scienziati ha portato a termine uno studio che aggiunge un tassello molto importante al quadro ancora incompleto delle malattie autoimmuni.

via Nature Genetics

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Il virus responsabile della mononucleosi sembra essere l'interruttore di accensione di 7 malattie autoimmuni, in persone già predisposte geneticamente.

Il virus responsabile della mononucleosi sembra essere l'interruttore di accensione di 7 malattie autoimmuni, in persone già predisposte geneticamente.

Lance Wheeler/Wikimedia

Dunque, sembra avvalorarsi l'ipotesi di un elemento scatenante di tipo virale che, in 'collaborazione' con una predisposizione genetica, contribuisce all'esordio di ben sette malattie autoimmuni ovvero, lupus, sclerosi multipla, artrite reumatoide, artrite idiopatica giovanile, malattie infiammatorie intestinali, celiachia e diabete di tipo 1. 

Lo studio è stato pubblicato sulla rivista scientifica Nature Genetics e fa luce sulla complessa origine delle patologie autoimmuni e fornisce importanti elementi per eventuali terapie future.

Gli scienziati hanno osservato che l'esposizione al Epstein-Barr virus (EBV), conosciuto per causare la mononucleosi, aumenta la possibilità di sviluppare una delle sette malattie autoimmuni da parte di pazienti che hanno già una predisposizione genetica.

Questo studio ha ottenuto l'attenzione da parte della comunità scientifica perché la mononucleosi, e quindi l'esposizione all'EBV, è molto frequente: si stima che il 90% delle persone l'abbia già contratta prima dei 20 anni. 

Una volta che il virus viene immesso nell'organismo, questo introduce il suo genoma all'interno dei linfociti B, che vengono istruiti a replicare le proteine virali al posto del virus stesso. Ad ogni divisione delle cellule B si avrà una parallela moltiplicazione delle proteine del virus. 

Le sette malattie autoimmuni sembrano esordire nel momento in cui le cellule B, infettate dal virus EBV, riconoscono come estranei alcuni tessuti dell'organismo stesso: a giocare un ruolo fondamentale, però, è la stretta collaborazione tra fattori ambientali e genetici. 

Dunque, l'EBV sembra essere l'interruttore di accensione di alcune malattie che altrimenti, molto probabilmente, non avrebbero mai avuto un esordio. 

I risvolti di questo studio sono molto importanti: in futuro potranno prospettarsi delle terapie di cura e di prevenzione più efficaci di quelle attuali.

 

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