Una donna trova un messaggio nascosto nella sua borsa nuova: la richiesta è allarmante

di Simone Troja

20 Maggio 2017

Una donna trova un messaggio nascosto nella sua borsa nuova: la richiesta è allarmante
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Christel Wallace aveva fatto shopping da Walmart comprando una nuova borsa. Quando la donna ha guardato all'interno delle tasche ha trovato un messaggio scritto con caratteri cinesi, come avrebbe scoperto in seguito. Una volta tornata a casa ha deciso insieme alla sua famiglia di pubblicare la nota su Facebook chiedendo se qualcuno potesse aiutarli a tradurre cosa diceva quel messaggio misterioso. Individuati gli esperti, hanno fatto tradurre il messaggio tre volte da tre persone diverse per esser certi che il significato fosse corretto.

Purtroppo tutte e tre le versioni recitavano la stessa scioccante verità.

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twitter.com

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Il messaggio era una richiesta d'aiuto scritta da un presunto prigioniero cinese. Si è scoperto che questa nota è solo l'ultima di una serie che descrive terribili condizioni di lavoro: gli operai sarebbero rinchiusi in qualche luogo del Gaungxi, una regione a sud della Cina, costretti a lavorare 14 ore al giorno, soggetti a percosse, a mangiare cibo scadente, percependo una paga ridicola.

Li Qiant, fondatore del China Labor Watch (un'organizzazione non governativa situata in New York che si batte per i diritti dei lavoratori cinesi), ha parlato dell'accaduto: "Alcuni fornitori di Walmart, in Cina, hanno delle terribili condizioni di lavoro".

L'azienda ha commentato la situazione affermando di non poter verificare l'origine della lettera e che tutti gli operai dei loro fornitori dovrebbero lavorare per loro volontà, come indicato nei requisiti standard per essere un fornitore Walmart.
Inoltre sono state trovate altre note del genere in altri due negozi (Kmart e Saks) e sembra che in uno dei due casi si sia riusciti ad attribuire la provenienza del messaggio alla Cina. 

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La signora Wallace spera che qualcuno riesca ad aiutare l'autore del messaggio, esprimendo il suo punto di vista senza dare la colpa al gruppo commerciale che "magari - sostiene la Wallace - non è neanche a conoscenza di questo genere di trattamenti".

Con le informazioni attuali non è possibile scoprire la verità a meno di ulteriori ricerche, non sappiamo quindi se si tratti veramente di una richiesta d'aiuto o dello scherzo di pessimo gusto di qualcuno che abbia inserito il messaggio "per gioco" una volta che la borsa si trovava in negozio.

L'unica cosa che sappiamo è che dobbiamo tenere gli occhi aperti e monitorare di più questo genere di situazioni.

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