Ecco l'unica città in cui l'arrivo del furgoncino dei gelati terrorizzava i bambini

di Giulia Bertoni

14 Marzo 2017

Ecco l'unica città in cui l'arrivo del furgoncino dei gelati terrorizzava i bambini
Advertisement

Prima dell'avvento del concetto di gelateria come luogo fisico in cui sono i clienti a recarsi, in molto paesi la vendita del gelato avveniva esclusivamente tramite carretti o furgoncini itineranti che giungevano in determinati luoghi a determinati orari e che tutti in zona conoscevano. La popolarità di questi mezzi di trasporto era tale che si diffusero davvero in tutto il mondo, nei luoghi caldi tanto quanto in quelli freddi. Nella Scozia degli anni Ottanta, però, essi divennero il mezzo col quale le gang di quartiere si davano battaglia seminando il panico fra i cittadini.

Advertisement

Gli anni della cosiddetta "Guerra dei gelati di Glasgow".

Gli anni della cosiddetta "Guerra dei gelati di Glasgow".

wikipedia.org

Negli anni Ottanta la Scozia viveva una crisi legata al consumo di droghe pesanti talmente grave che coloro che all'epoca erano ragazzi e vi rimasero coinvolti vengono oggi indicati come i giovani della "generazione Trainspotting".
Le bande criminali che allora erano impegnate nello spaccio di droga e nella vendita di oggetti rubati videro nel furgoncino del gelato il mezzo perfetto per compiere i loro scambi: uno strumento mobile e dall'aspetto innocente che facilitava tantissimo il loro lavoro criminoso.
Inizialmente non fu chiaro che non si trattava solo di venditori che si facevano la guerra per il predominio su una zona e gli atti di vandalismo che includevano il distruggere i vetri dei furgoncini a colpi di pistola furono altamente sottovalutati dalle forze dell'ordine.
Ben presto fu chiaro ciò che stava realmente accadendo ma la criminalità si era ormai infiltrata in questo mestiere.
Il culmine della violenza si ebbe il 16 aprile del 1984 con l'uccisione di sei persone: il diciottenne Andrew Doyle guidava uno di quei furgoncini per la ditta Marchetti e da tempo resisteva alle intimidazioni di spacciatori che lo volevano costringere a entrare nel business. Il giovane era già stato ferito da un assalitore mai identificato che gli aveva sparato attraverso il vetro del mezzo, ma quel giorno di aprile, alle due di notte, qualcuno si recò nel quartiere di Ruchazie dove viveva e diede fuoco alla porta di casa. Tre membri della famiglia Doyle e altri tre ospiti che si trovavano a passare la notte da loro morirono a causa del fumo e delle fiamme che li sorpresero nel sonno, incluso il giovane Andrew.
Il caso provocò l'indignazione di tutto il popolo scozzese e le battaglie legali fra gli accusati e i loro avvocati difensori si protrassero per oltre vent'anni.

Con il diffondersi delle gelaterie questa tecnica per lo spaccio di droga è pian piano andata scemando ma esiste tuttora, soprattutto nei paesi in cui i furgoncini che vendono cibo sono ancora molto diffusi come ad esempio gli Stati Uniti.

Advertisement