Bacha Bazi: i bambini obbligati a vestirsi da donna e abusati che il Paese finge di non vedere

Claudia Melucci image
di Claudia Melucci

11 Marzo 2017

Bacha Bazi: i bambini obbligati a vestirsi da donna e abusati che il Paese finge di non vedere

Bacha Bazi significa in lingua afghana "bambino da gioco" ed è un termine usato per indicare delle pratiche a sfondo sessuale, che coinvolgono bambini e adolescenti. Come avviene spesso quando si trattano argomenti simili, a fare rabbia sono per lo più i meccanismi burocratici che permettono al Paese di condannare e conservare questa attività abominevole allo stesso tempo. In Afghanistan l'omosessualità è condannata severamente dal governo e all'unanimità dai cittadini, i quali però considerano diversamente la pederastia, ovvero l'interesse per i bambini di sesso maschile. Anzi proprio le vittime di questo gioco sono condotte ad un indegno silenzio perché altrimenti verrebbero accusati di omosessualità. 

via hrbrief.org

I bambini sono una forma di intrattenimento per uomini adulti.

I bambini sono una forma di intrattenimento per uomini adulti.

DVIDSHUB/Flickr

In passato la pederastia era cosa normale e anzi considerata pratica elitaria. Basta pensare all'antica Grecia, a Roma, ma anche a tempi decisamente più recenti. In Afghanistan si è sviluppata intorno al 1800 e solo nel 1990 è stata temporaneamente bandita dalle pressioni talebane, che all'epoca guidavano il paese: ma la pratica ha ripreso ad essere esercitata a pieno ritmo nel 2001, quando la presenza dei Talebani si fece più debole. 

I bambini coinvolto nel Bacha Bazi hanno un età tipica della pubertà, fino ai primi anni della maturità: i giochi vedono dall'altra parte uomini maturi, spesso militari politici e personaggi ricchi che manifestano il proprio potere attraverso il comando di bambini innocenti. Il Bacha Bazi è in realtà un rituale che ha il sesso solo come scopo ultimo: durante le feste di gruppo i giovani vengono costretti a ballare per gli ospiti con indosso delle vesti femminili e con trucchi vistosi. 

I Bacha Bazi vengono rapiti dalle famiglie di appartenenza ma altre volte sono i genitori stessi a venderli.

I Bacha Bazi vengono rapiti dalle famiglie di appartenenza ma altre volte sono i genitori stessi a venderli.

commons.wikimedia.org

Tutti i Bacha Bazi provengono da situazioni familiari disagiate: in questo modo è difficile che un rapimento abbia molta risonanza e che invece venga dimenticato in fretta. Altre volte però sono i genitori stessi che decidono di mettere in vendita il proprio figlio, non potendolo accudire o addirittura per trarne guadagno. 

I ragazzi vengono messi da parte non appena raggiunta l'età matura, i 18 anni. Vengono abbandonati e il loro destino è ovviamente drammatico. Il governo non offre alcuna forma assistenziale per le vittime di questa pratica, pur essendocene in quantità. D'altro canto i giovani non hanno alcun modo di far sentire la loro voce, rischierebbero di fare una fine peggiore per essere accusati di omosessualità. Se fortunati riescono a trovare qualche lavoro, ma nella maggior parte dei casi le cicatrici delle violenze, sia fisiche che psicologiche, sono troppo profonde per consentire un proseguo normale della vita. Condannati ad un destino infame alcuni Bacha Bazi diventano a loro volta sfruttatori di bambini, altri si dedicano definitivamente alla prostituzione. 

Il problema ha avuto eco internazionale ma che non ha arrecato alcun ostacolo al continuo delle violenze. 

Le autorità garantiscono di provvedere presto ad una revisione delle normative per condannare questa pratica.

Le autorità garantiscono di provvedere presto ad una revisione delle normative per condannare questa pratica.

PHOTO: WASHINGTON POST/WIKILEAKS

Il timore però, è che neanche una legge possa fermare il gioco sessuale: ad avvalorare la tesi è la precedente legge sulle violenze sulle donne, che è servita davvero a poco. Spesso infatti gli uomini non vengono indagati a seguito di denunce ma anzi sono le donne che rischiano di essere punite per altri reati previsti dal corpo di leggi afghano. 

Un circolo vizioso da cui sembra davvero difficile uscire.